Vangelo (Mt 5,27-32) - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna. »Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto di ripudio; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all’adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».
Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia
Gesù enuncia il sesto comandamento: «Non commettere adulterio». Era una disposizione che impegnava sia il marito che la moglie a non tradire e quindi conservare intatto il legame coniugale. Gesù non abolisce tale comandamento, ma sa bene che la sola osservanza esteriore non è sufficiente a garantire l’integrità del matrimonio. C’è bisogno del cuore, ossia di un coinvolgimento interiore profondo con l’altro per costruire una famiglia solida e stabile. L’amore – che è impegno a legarsi agli altri – non deve essere lasciato in balia dei propri sentimenti passeggeri o egocentrici. Nel caso del matrimonio, poi, ma non solo, l’amore significa scegliere di vivere assieme per la vita. Tale amore è presentato al culmine della creazione, quando Dio disse, dopo aver creato Adamo: «Non è bene che l’uomo sia solo!». È l’affermazione del primato della comunione sulla solitudine. È bene che il mondo intero sia edificato come un’unica famiglia, da quella domestica a quella dei popoli. L’amore che Gesù chiede è la decisione di impegnarsi a edificare un mondo con i tratti dell’amore stesso di Dio. È una scelta alta che contrasta insanabilmente con l’istinto a soddisfare i propri sentimenti individuali a qualsiasi costo. Per questo Gesù non esita ad affermare: «Se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna». E così pure per la mano. Ogni cedimento all’egoismo incrina l’amore. Vi è una serietà nella sequela del Vangelo e non si può essere pietra di inciampo (questo significa “scandalo”) per i fratelli con il proprio comportamento egocentrico. È meglio perdere un occhio o perdere una mano se essi sono occasione di scandalo. Gesù, con queste iperboli, intende riferirsi al taglio dei propri istinti le cui radici sono nel cuore.