01|30 «Fanciulla, io ti dico, alzati!»
01|30 «Fanciulla, io ti dico, alzati!»
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Mc 5,21-43) - In quel tempo, essendo passato di nuovo Gesù all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giairo, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». E all’istante le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male. Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?». Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!». E non permise a nessuno di seguirlo fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina. Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!». Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare.

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

Giairo, uno dei capi religiosi di Cafarnao, si avvicina a Gesù per chiedergli la guarigione della figlia. Probabilmente lo conosce e lo stima per averlo visto e udito nella sinagoga. Pensa sia l’unico che possa salvare sua figlia. Per questo rivolge a Gesù una preghiera semplice e sincera. Il Signore ascolta Giairo e subito si incammina con lui verso casa. Possiamo allora comprendere la verità delle parole: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto» (Mt 7,7). Il Signore non è sordo alle preghiere di chi lo invoca. E si oppone anche a coloro che, magari ragionevolmente, vogliono togliergli ogni speranza, come quei servi che portano la notizia della morte della figlia e come quella schiera di piangenti che si prendono gioco di lui. Gesù sa bene di essere più forte della morte. Neppure la morte può resistere all’amore di Gesù. I suoi gesti sono semplici, pieni di umanità e di tenerezza, mai segni di magia. Si apparta con i genitori della bambina, la prende per mano, come nell’icona della risurrezione prende per mano Adamo, e la riconsegna alla vita. Marco, durante il cammino di Gesù verso la casa di Giairo, pone il bell’episodio della guarigione dell’emorroissa. Anche qui c’è una preghiera semplice, anzi silenziosa, di una povera e umile donna. Costei sembra avere una fiducia in Gesù ancor più disarmante di quella di Giairo, uomo in vista e ben conosciuto a Cafarnao. Lei, una donna umile e sconosciuta, neppure osa rivolgere la parola a Gesù. Ma anche lei crede che Gesù possa guarirla; pensa sia sufficiente anche solo toccargli il lembo del mantello. E così accade. Nessuno si accorge di nulla. Solo Gesù, e ovviamente la donna, sanno quanto è avvenuto. Gesù si accorge di ogni richiesta, perché conosce il bisogno di quella donna e di ciascuno. E quanto faticano i discepoli a capire questa attenzione di Gesù tanto da dirgli: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: Chi mi ha toccato?». Anche nella folla e nella confusione, ogni guarigione avviene sempre attraverso un rapporto diretto con Gesù, ottenuto magari anche solo toccando il lembo del suo mantello. C’è, però, bisogno che quella donna incroci lo sguardo di Gesù e si senta dire: «Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».