Storia n° 7
Storia n° 7
M Mons. Vicenzo Paglia
00:00
00:00

Quando la vera malattia è la solitudine, e quando l’amicizia e la vicinanza potrebbero fare la differenza

Marisa e Antonio erano una coppia affiatata. Un matrimonio lungo e tutto sommato felice, sebbene col rimpianto di non aver avuto figli. La pensione e la vecchiaia avevano aumentato le ore passate insieme. L’affetto era quello di sempre e si facevano tanta compagnia. Ogni tanto si dicevano l’un l’altro che erano fortunati perché non erano soli e la solitudine è tanto brutta quando si è deboli e non più giovani.

Antonio era un uomo buono e premuroso, tenero nei confronti della sua compagna, anche quando, con l’avanzare dell’età, lei aveva cominciato ad avvertire i segni della malattia. Lui l’assisteva fedelmente nelle sue infermità. A casa loro, finché era stato possibile. Tuttavia, col tempo Marisa dava segni sempre più allarmanti di confusione: prigioniera dei suoi incubi e delle sue paure, quasi non si accorgeva degli altri. Su chi poteva contare il marito? Era invecchiato anche lui e gli mancava un sostegno necessario. Alla fine, per disperazione, aveva dovuto accettare la prospettiva del ricovero in istituto.

Marisa era stata ricoverata lontano dalla loro casa, fuori città, a trenta chilometri. Antonio però, continuava a farle visita tutti i giorni. Non poteva fare a meno di lei, si sentiva solo e, soprattutto, era l’unico affetto che gli era rimasto. Così ogni giorno prendeva il pullman che si inoltrava lungo la statale, tra le colline coperte di ulivi. Sopportava le curve e i sobbalzi, indifferente a tanta bellezza, chiuso nei suoi pensieri.

Un giorno, proprio davanti al cancello dell’istituto, il suo cuore non ha retto più. È morto d’infarto proprio lì, a pochi metri dalla moglie, che non ha mai saputo o capito quello che gli era successo. Aveva ormai ottantacinque anni.

Marisa ha continuato a invocare il suo nome. A volte si sentiva tradita; più spesso immaginava che fosse successo qualcosa di brutto e si disperava. Nessuno ha più voluto perdere tempo a spiegarle quello che era successo. I suoi singhiozzi si confondevano con il vociare di tanti altri ricoverati. Dopo poco tempo è morta anche lei. Sola.