Per il rispetto della dignità della persona anche nella terza età
1.1
La persona anziana ha il diritto di determinarsi in maniera indipendente, libera, informata e consapevole con riferimento alle scelte di vita e alle decisioni principali che lo riguardano.
1.2
È dovere dei familiari e di quanti interagiscono con la persona anziana fornirgli in ragione delle sue condizioni fisiche e cognitive tutte le informazioni e conoscenze necessarie per un’autodeterminazione libera, piena e consapevole.
Esempi e considerazioni
Nella terza età si entra spesso in un cono d’ombra, determinato apparentemente dalle condizioni di salute e dalla fragilità, in realtà espressione di un pregiudizio di ageismo, secondo cui le persone anziane non hanno più capacità di decisione autonoma, così come quella di gestione indipendente della propria vita.
È necessario distinguere una valutazione di dipendenza fisica o cognitiva dalla presunta incapacità di decisione, spesso trasformata in implicita interdizione.
Il fatto che una persona anziana abbia perso alcune capacità fisiche e strumentali per vivere la vita quotidiana (lavarsi, alimentarsi, far uso del denaro, dei mezzi di trasporto, ecc.) non deve tramutarsi automaticamente in un giudizio di incapacità di decidere, ed essere automaticamente sostituito dalle decisioni della famiglia, dei caregiver o dell’amministratore di sostegno, abusi che ricorrono ad esempio quando si impedisce alla persona anziana di scegliere il tipo e la qualità di cibo, di disporre dei propri documenti di identità o di pagamento elettronico.
1.3
La persona anziana ha il diritto di conservare la propria dignità anche in casi di perdita parziale o totale della propria autonomia.
1.4
La persona anziana ha il diritto di essere chiamata per nome e trattata con rispetto e tenerezza.
1.5
La persona anziana ha il diritto alla riservatezza, al decoro e al rispetto del pudore negli atti di cura della persona e del corpo.
1.6
La persona anziana ha il diritto di essere sostenuta nelle capacità residue anche nelle situazioni più compromesse e terminali.
1.7
La persona anziana ha il diritto di accedere alle cure palliative, nel rispetto dei principi di conservazione della dignità, del controllo del dolore e della sofferenza sia essa fisica, mentale o psicologica, fino alla fine della vita. Nessuno dovrebbe essere abbandonato sulla soglia dell’ultimo passaggio.
Esempi e considerazioni
Il crescente invecchiamento della popolazione, l’evoluzione del quadro epidemiologico e i progressi della scienza medica rendono sempre più attuale la necessità di garantire alle persone anziane un adeguato accesso alle cure palliative ed un rinnovato sostegno umano, sociale e spirituale. Come evidenziato dalla letteratura internazionale di riferimento, accanto agli elementi generali su cui si fondano le cure palliative (identificazione precoce, multidimensionalità della valutazione e delle cure, continuità delle cure e pianificazione individualizzata dei percorsi di cura e assistenza), occorre considerare la specificità dei bisogni espressi dai malati anziani e le modalità con cui questi bisogni si manifestano.
In tal senso, occorre considerare che la solitudine è sempre una condizione dura, ma nei momenti della debolezza e della malattia lo è ancor più. Con il dolore è insopportabile; si preferisce la morte al soffrire da soli. La richiesta della eutanasia spesso parte di qui. I familiari, i corpi sociali, la collettività, hanno il dovere di non delegare alla sola dimensione medica le necessità del morente, ma di accompagnarlo degnamente e affettuosamente negli ultimi tempi della vita.
1.8
Quanti interagiscono con le persone anziane hanno il dovere di adottare comportamenti riguardosi, onorevoli, premurosi e cortesi, di prestare ascolto ed adeguata attenzione alle segnalazioni e osservazioni avanzate dalle persone anziane.
Esempi e considerazioni
Un’abitudine molto diffusa, specie nei luoghi di cura, è il rivolgersi alle persone anziane in maniera impersonale e poco rispettosa. Chiamare la persona anziana con appellativi falsamente confidenziali oppure sostituire il nome con un numero identificativo sono due modalità di relazione apparentemente opposte, ma che denotano entrambe la mancanza di rispetto per la persona anziana. Si tratta di una mancanza che spesso si manifesta nella poca attenzione per la cura dell’aspetto esteriore della persona anziana: lo scambio dei capi di abbigliamento fra gli assistiti, l’utilizzo di vestiario scadente e impersonale rientrano in questo genere di abusi.
1.9
La persona anziana ha il diritto di permanere per quanto più a lungo possibile presso la sua abitazione.
1.10
La persona anziana nel caso di mancanza o perdita della propria abitazione ha diritto di accedere ad adeguate agevolazioni economiche per poter disporre di una dimora adeguata.
1.11
È dovere delle istituzioni garantire alle persone anziane adeguati servizi a fronte di particolari condizioni fisiche e di salute o dell’esistenza di barriere architettoniche.
Esempi e considerazioni
Il diritto della persona anziana di permanere nella propria abitazione, così come di muoversi liberamente tanto negli spazi privati quanto in quelli pubblici, richiede un crescente impegno per l’abbattimento delle barriere architettoniche, intervento molto spesso condizionato da normative e procedure amministrative complesse e farraginose, che di fatto finiscono per ledere il diritto alla mobilità delle persone. Il diritto alla casa e all’abitazione deve sostanziarsi anche nel diritto all’accesso immediato ad una abitazione a canone agevolato in caso di sfratto o di mancanza di una dimora. Non è infrequente il verificarsi di ricoveri impropri associati a cause economiche o per altre problematiche sociali, che comportano sofferenze e disagi sul piano personale per gli anziani ed ingiustificati costi su quello economico per la collettività. Il mancato ed inadeguato sostegno dei servizi sociali e sanitari si traduce spesso in una oggettiva lesione del diritto di abitare presso la propria dimora: si pensi alle centinaia di migliaia di anziani limitati da barriere architettoniche, la più comune delle quali è la mancanza di un ascensore per chi vive a piani alti.
1.12
La persona anziana ha diritto alla tutela del proprio reddito e del proprio patrimonio ai fini del mantenimento di un tenore di vita adeguato e dignitoso.
1.13
È dovere delle istituzioni garantire alla persona anziana forme di integrazione del reddito in caso di parziale o totale indigenza o di inadeguate risorse economiche.
1.14
È dovere delle istituzioni garantire l’effettiva gratuità delle cure e delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie.
Esempi e considerazioni
Molteplici e ricorrenti sono gli abusi riguardanti l’utilizzo delle risorse economiche e patrimoniali da parte delle persone anziane. A tal riguardo l’intervento dell’amministratore di sostegno non sempre appare appropriato, e spesso si rivela più come momento di tutela del patrimonio che della persona.
Rispetto alla garanzia finanziaria dei livelli essenziali di assistenza sanitaria, la fruizione delle prestazioni sociali da parte delle persone anziane risulta fortemente condizionata dalla disponibilità di adeguate risorse finanziarie da parte dell’ente chiamato a garantirne il godimento.
Inoltre, le prestazioni sociosanitarie fornite dalle istituzioni pubbliche molte volte non riescono a soddisfare le necessità assistenziali delle persone anziane, che sono pertanto costrette a ricorrere ai fornitori privati con conseguenti elevati e non sempre sostenibili costi economici.
Ciò comporta da un lato l’opportunità di riformare i criteri reddituali per definire i sostegni economici a favore delle persone anziane, dall’altro un costante impegno dei figli a prendersi cura dei propri genitori anziani che versano in condizioni di indigenza.
1.15
La persona anziana ha il diritto di chiedere supporto e aiuto a persone di propria fiducia e scelta nella presa di decisioni finanziarie.
Esempi e considerazioni
Soprattutto quando soffrono di problemi cognitivi gli anziani necessitano di un supporto per migliorare i livelli di “competenza finanziaria” in modo da permettere loro di comprendere le implicazioni legali e finanziarie e prendere decisioni informate su problemi sanitari, sulla morte di un parente o sul trasferimento in una struttura assistenziale. Questo è particolarmente importante perché permettere alla persona anziana di non perdere il controllo delle proprie finanze ed essere quanto più possibile indipendente nella sua vita quotidiana.
1.16
La persona anziana h a il diritto di ricevere un sostegno adeguato nel prendere le sue decisioni, anche attraverso la nomina di un soggetto di sua fiducia che, su sua richiesta, e in conformità con la sua volontà e le sue preferenze, sia di ausilio alle sue decisioni.
Esempi e considerazioni
Appare sempre più necessario rendere le persone anziane informate e consapevoli del diritto di poter scegliere una persona di fiducia per l’adozione delle proprie decisioni e per la cura dei loro interessi anche riguardo ad aspetti cruciali della propria vita come la salute. In questa direzione si muove la recente istituzione della figura del “fiduciario” che può essere indicato nella DAT (dichiarazione anticipata di trattamento), persona che non deve essere necessariamente un parente, né l’amministratore di sostegno, ma che può essere indicato liberamente nella dichiarazione. Tale scelta potrebbe contribuire a diffonderne maggiormente l’utilizzo sul territorio nazionale e a rendere effettiva la sottoscrizione delle dichiarazioni da parte delle persone anziane.