I prodigi di Dio
I prodigi di Dio
M Mons. Vincenzo Paglia
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Sapienza 18,14-16; 19,6-9 | L’autore ha celebrato i prodigi di Dio nei confronti del suo popolo per liberarlo dalla schiavitù dell’Egitto. Tutto è decritto come un capovolgimento della creazione, che manifesta nel suo mutamento la potenza di Dio che viene a salvare il suo popolo. Niente è impossibile a Dio. Gli elementi cambiano davanti a lui che è il Signore dell’universo. Le parole della Sapienza ci suggeriscono con insistenza di affidare al Signore la nostra vita: egli, infatti, ci aiuterà a trovare la saggezza che ci permetterà di comprendere la via del bene e di gioire della sua presenza in mezzo a noi. Di fronte ai mutamenti profondi che hanno reso ancor più complessa e incerta la società planetaria, di fronte agli sconvolgimenti anche ecologici che interessano l’intero pianeta, la Sapienza ci sottolinea la presenza di Dio come fonte di speranza. Il passaggio del mare è il compimento della Pasqua, è il passaggio nelle acque del battesimo che hanno generato in noi una creatura nuova. Al termine della lettura appassionata e complessa di questo libro, il più recente dei libri del Primo Testamento, facciamo nostre le parole conclusive dell’autore: «In tutti i modi, o Signore, hai reso grande e glorioso il tuo popolo e non hai dimenticato di assisterlo in ogni momento e in ogni luogo». Gesù stesso riprenderà la sostanza di queste parole quando, prima di lasciare questa terra visibilmente, disse ai suoi discepoli: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). È la fedeltà dell’amore di Dio per noi che non viene mai meno.