I vescovi e i diaconi
I vescovi e i diaconi
M Mons. Vincenzo Paglia
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1Timoteo 3,1-13 | Dopo aver parlato della preghiera comune, l’apostolo richiama l’attenzione di Timoteo alla cura nella scelta dei responsabili della comunità. E inizia parlando del «vescovo» (letteralmente “colui che sorveglia”). Il vescovo, infatti, è chiamato a stare in mezzo ai discepoli «come colui che serve», appunto, come Gesù si mostrò nell’ultima cena. La presenza di questo ministero non diminuisce la responsabilità che ciascun discepolo ha per la vita dei fratelli. Lo richiede lo spirito di fraternità che deve regnare nella comunità. Al «vescovo» è chiesto, proprio per la sua funzione di guida, di essere cosciente della sua responsabilità. L’autorità nella Chiesa si fonda anzitutto sull’esemplarità della vita: da essa emana l’autorevolezza di chi deve guidare i fratelli. Per questo l’apostolo chiede che il «vescovo» sia «marito di una sola donna», come a voler sottolineare la fedeltà a un uni-co legame. Sia inoltre moderato, dimostrando saggezza nel giudicare e nel decidere. E sia pronto nell’ospitalità. Paolo, quasi a sottolineare il legame che c’è tra la famiglia di Dio e la famiglia domestica, richiede al vescovo le stesse doti del padre di famiglia: solo chi sa essere padre, fratello e figlio nello spirito del Vangelo potrà indicare la giusta via della fraternità cristiana ai fratelli e alle sorelle della comunità. Accanto all’ufficio di «vescovo» Paolo ricorda quello del diacono. È un ministero delicato nella vita delle prime comunità cristiane. Solo dopo essersi assicurati della loro condotta, possono essere scelti per questo servizio. E debbono conservare «il mistero della fede in una coscienza pura», poiché assistono i poveri, predicano e battezzano. Nulla danneggia la fede tanto quanto l’orgoglio e il protagonismo che rinnega nei fatti la verità dell’essere “servi” inscritta nel termine stesso di diacono. Si potrebbe anche dire che i diaconi mostrano al vescovo e a tutti i credenti che la vita del discepolo deve essere sempre “diaconale”, ossia un servizio al Vangelo, alla comunità e ai poveri.