Decreto per la ricostruzione del tempio
Decreto per la ricostruzione del tempio
M Mons. Vincenzo Paglia
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Esdra 1,1-6 | La parola del Signore non viene pronunciata invano. È quanto afferma l’inizio del libro di Esdra, che vede realizzarsi la parola profetica addirittura attraverso l’opera di un re straniero, Ciro. Costui diviene lo strumento nelle mani di Dio per liberare il popolo dall’esilio e perché possa tornare a Gerusalemme e ricostruire il tempio. Questo re dei persiani aveva conquistato Babilonia sottomettendo l’antico impero, responsabile della distruzione di Gerusalemme e del tempio, oltre che della deportazione. In lui già Isaia aveva visto l’inviato di Dio: «Dice il Signore del suo eletto, di Ciro: Io l’ho preso per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni…» (Is 45,1). Viene per questo presentato come l’eletto, il messia di Dio. Il Signore non limita la sua azione a Israele, ma la estende a tutti i popoli. È Dio che guida la storia dell’umanità intera, non solo quella del popolo di Israele. In tal senso c’è un’unica storia della salvezza di cui anche Israele è parte. La Parola di Dio compie prodigi attraverso chiunque il Signore voglia. La missione fondamentale che Israele era chiamato a svolgere riguardava la ricostruzione del tempio di Gerusalemme. Il tempio e la Torah, l’insegnamento divino, erano il cuore dell’Israele postesilico. Nella casa di Dio ognuno personalmente, e insieme alla comunità dei fratelli, può rivolgersi al Signore, invocare la sua misericordia e ottenere il perdono. C’era una preoccupazione comune per il tempio in quella comunità esiliata. Ognuno offre oggetti preziosi, perché la presenza di Dio è la cosa più preziosa che un uomo può avere.