Nascita di Isacco
Nascita di Isacco
M Mons. Vincenzo Paglia
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Genesi 21,5.8-20 | Il confronto tra Sara e Agar, due donne e i loro figli, mette in luce il fatto che ogni persona ha una parte insostituibile nella storia e che il Signore ha cura di ciascuno, ma sempre all’interno di una scelta di Dio che affida a ciascuno il suo proprio compito nella storia della salvezza. A volte questa scelta passa anche attraverso i capricci dell’uomo. L’autore sacro, mentre racconta la cacciata della schiava Agar a vantaggio del figlio della padrona (Isacco), si preoccupa di sottolineare che Abramo, turbato per il rifiuto del figlio Ismaele chiestogli da Sara, compie tale gesto dopo aver compreso che la volontà di Dio passa attraverso questa dolorosa lacerazione. Dai due figli, infatti, nasceranno due distinti popoli con due distinte grandezze e due distinte storie, ma è attraverso Isacco che passerà la linea della storia del popolo di Israele. «Ascolta la voce di Sara», dice il Signore ad Abramo (v. 12). La parola di Sara è considerata profetica, anche se mossa da considerazioni solo umane, perché in qualche modo legge i segni e muove la storia secondo la volontà di Dio. Sulla base di questo episodio, Sara è annoverata dalla tradizione ebraica tra le sette profetesse bibliche insieme a Myriam, Deborah, Culda (le uniche tre a ricevere il nome di “profetesse” dalla Scrittura), Anna, Abigail, Ester. Ma anche ad Agar, l’egiziana, la Parola di Dio «apre gli occhi» e l’orienta perché possa vivere.