La scala che congiunge il cielo con la terra
La scala che congiunge il cielo con la terra
M Mons. Vincenzo Paglia
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Genesi 28,10-22a | La vicenda di Bethel si aggiunge immediatamente alla frode della primogenitura e al consiglio che Rebecca dà a Giacobbe di fuggire dalla casa. Giacobbe stanco del viaggio si ferma a riposare in un luogo deserto. E sogna una scala che congiunge il cielo con la terra. Potremmo dire che è il sogno di ogni uomo. La nostra terra è spesso dura come quella pietra su cui posa il capo Giacobbe. Ma Dio manda i suoi angeli che da quel luogo salgono verso il Signore perché Giacobbe non si chiuda nell’orizzonte ristretto del suo mondo. La terra in cui viviamo è tante volte dura ma non è maledetta. Dio spera sempre sul mondo e sempre benedice la terra perché sia fecondata e si realizzi il suo disegno. E i credenti sono chiamati a partecipare a questo sogno che è per tutti i popoli della terra, soprattutto per coloro il cui destino è più pesante e doloroso. Il credente riconosce la presenza del Signore in tutti i popoli della terra – il grande patriarca Atenagora, amava dire: «Tutti i popoli sono buoni» – e sa bene che vuole la loro salvezza. Dio ha posto la sua dimora in mezzo agli uomini. E la comunità dei credenti è chiamata a recarsi nel cuore dei popoli per aiutarli a intraprendere la via della pace. Essa deve essere per tutti i popoli la porta che apre al cielo di Dio. I credenti sono chiamati a camminare con i popoli della terra e per essi salgono e scendono dal cielo. Sono le preghiere che i credenti alzano al cielo per la pace; sono le parole evangeliche che i credenti comunicano a tutti i popoli perché intraprendano la via della giustizia e della pace.