Giacobbe lotta con Dio
Giacobbe lotta con Dio
M Mons. Vincenzo Paglia
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Genesi 32,23-33 | Giacobbe vive un momento di difficoltà. Sta ritornando nella terra promessa, ma ha paura dell’incontro con il fratello Esaù, dal quale si era separato in modo ostile. Vuole però ricostruire con Esaù un rapporto pacifico. Sa bene che solo la ricomposizione della fraternità ferita può portare alla pace. Nell’incertezza della solitudine Giacobbe deve affrontare una lotta con un personaggio misterioso. Il testo non lo identifica subito. Giacobbe nel suo lungo viaggio sembra essersi dimenticato della compagnia di Dio. Non così per il Signore. Non solo non lo ha dimenticato, ma gli sta accanto e ingaggia con lui una lotta perché riconosca di nuovo la forza della sua vicinanza. Questa pagina biblica suggerisce che la vita del credente è sempre una lotta contro se stessi. La fedeltà al Signore richiede sempre una lotta fatta del timore per le cose sante di Dio, del timore di mandare a vuoto le sue parole. Il cambio del nome avvenuto in quel momento di lotta – Giacobbe si chiamerà da allora Israele – sta a significare la nuova vocazione ricevuta, quella di combattere assieme con Dio la buona battaglia per la salvezza dei popoli. La lotta contro se stessi per stare con Dio è anche la lotta assieme a Dio contro il male che distrugge la pace tra i popoli. Il confronto con Dio – quel vedersi faccia a faccia, di cui parla Giacobbe – è il tempo della preghiera e dell’ascolto per poter partecipare assieme al Signore alla storia della salvezza di tutti i popoli della terra.