La carestia in Egitto
La carestia in Egitto
M Mons. Vincenzo Paglia
00:00
00:00

Genesi 41,55-57; 42,5-7a.17-24a | Il tempo della carestia aveva riavvicinato i fratelli che la gelosia aveva diviso, come per il figliol prodigo, che ritrova se stesso e la casa del padre nel momento di maggiore difficoltà, quando moriva di fame. Giuseppe ora è in una casa di abbondanza. Egli ha il pane, mentre la carestia umilia e distrugge. Giuseppe lo vendeva non solo agli egiziani, ma a tutti coloro che erano colpiti dalla fame. Questo spirito di solidarietà permette a Giuseppe non solo di sollevare dalla fame tanti affamati, ma anche di ritrovare i fratelli. Ed è la premessa anche per lui per ricostruire i legami spezzati. L’amore per il prossimo aiuta sempre a scoprire di nuovo la fraternità. Giuseppe non si rivela immediatamente ai fratelli. La riconciliazione non è un semplice sentimento, richiede un itinerario di cambiamento del cuore. Ed ecco allora Giuseppe che mette alla prova i fratelli. E li aiuta in questo modo a rivi-vere la stessa situazione che aveva provocato la sofferenza a lui e che restava come un macigno pesante nel pro-fondo del loro cuore. La vicenda di Giuseppe ricorda quella di Gesù, colui che riconcilia i fratelli e dona loro il pane che salva. Gesù aiuta i discepoli a liberare il loro cuore dalla pesantezza del peccato. Sa bene quel che appesantisce il cuore, ma ci aiuta a comprenderlo senza umiliarci o senza schiacciarci: con l’aiuto della sua misericordia e del suo perdono non solo siamo liberati dal peso del peccato ma siamo anche aiutati a cambiare il nostro cuore perché si riempia del suo amore.