Festa della Santissima Trinità
Festa della Santissima Trinità
M Mons. Vincenzo Paglia
00:00
00:00

Pr 8,22-31; Sal 8; Rm 5,1-5; Gv 16,12-15 | La liturgia, in questa prima domenica dopo la Pentecoste, celebra la festa della Santissima Trinità, il mistero di Dio che sta nel cuore della nostra fede. Il Vangelo di Giovanni (16,12-15) riporta alcune delle parole che Gesù rivolse ai discepoli durante l’ultima cena con le quali indicava la strada per giungere al Padre. Sarebbe stato lui a guidarli: «Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future». Lo Spirito trascinerà i discepoli verso il cuore di Dio, il mondo di Dio, la vita di Dio, una vita di comunione di amore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Il Dio di Gesù è una “famiglia” di tre persone, la cui unità sgorga dall’amore che li unisce. Potremmo dire: si vogliono così bene da essere una cosa sola. Questa incredibile “famiglia” è entrata nella storia degli uomini per chiamare tutti a farne parte. Tutti sono chiamati a far parte di questa singolarissima “famiglia di Dio”. All’origine e al termine della storia c’è questa comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. L’orizzonte trinitario ci avvolge tutti, nessuno escluso.

                     La Chiesa, ogni comunità, sgorga da questo mistero. Non nasce dal “basso”, non è il frutto dell’impegno o dello slancio di cuori generosi, non è la somma di individui che decidono di stare assieme. La comunità dei credenti viene dall’alto, da un Dio che è “comunione” del Padre con il Figlio e lo Spirito Santo. La Chiesa, pertanto, come scrive il Vaticano II, è anzitutto un mistero da contemplare, da accogliere, da rispettare, da custodire, da difendere, da amare e da testimoniare nel mondo perché la comunione che vive sia attrattiva per tanti. E’ un mistero d’amore che si estrinseca, che fa uscire da se stessi perché il mondo intero riscopra la comunione che unisce tuti i popoli. E’ il mistero stesso di Dio che prima è uscito da Sé nella creazione e poi ha continuato a farlo con Noè, Abramo, Mosè. Infine, ha inviato il suo Figlio perché raccogliesse l’intera famiglia umana in una comunione di fratelli e di sorelle.

Prima Lettura ... | ...


Salmo Responsoriale

 


Seconda Lettura ... | ...


Vangelo ... | ...


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

...