Fondazione della Chiesa di Antiochia
Fondazione della Chiesa di Antiochia
M Mons. Vincenzo Paglia
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Atti 11,19-26 | La prima tappa della comunità cristiana è ad Antiochia, la terza capitale, dopo Roma e Alessandria, una città cosmopolita e universalmente conosciuta non soltanto per la sua importanza commerciale ma anche per quella culturale e religiosa. La prima storia cristiana appare chiaramente come la storia della predicazione del Vangelo nelle città, a partire da quelle più importanti. Il cristianesimo, fin dall’inizio, ha una dimensione universale tesa al cambiamento in profondità della vita degli uomini. Se il motivo immediato della prima missione cristiana sembra nascere ancora una volta dalla persecuzione, in verità la vera energia spirituale che muove i discepoli di Gesù è l’allargamento fino agli estremi confini della terra della predicazione evangelica. Per questo, entrando ad Antiochia, la predicazione fu rivolta non solo agli ebrei ma anche ai pagani che erano parte della città. E nella città bisognava deporre il fermento evangelico. In effetti, la comunità ebbe immediatamente uno straordinario sviluppo, tanto che da Gerusalemme fu mandato Barnaba, originario di Cipro, per aiutare quella comunità a organizzarsi. Proprio ad Antiochia – siamo intorno agli anni 38-40 – i discepoli di Gesù furono chiamati per la prima volta “cristiani”, probabilmente perché il notevole afflusso dei pagani distingueva marcatamente questo nuovo gruppo dalla comunità ebraica. Fino ad allora coloro che aderivano alla fede in Gesù erano chiamati con diversi nomi, “fratelli” o “credenti”. Ora ricevevano questo nome che specificava più chiaramente di chi fossero discepoli. Luca delinea in poche righe la nascita, dentro una grande città dell’Impero, di un’esperienza così nuova da dover essere definita con un nuovo nome, appunto, quello di “cristiani”. La novità non era data dall’adesione a un progetto o a una ideologia ma dalla sequela di Gesù, il Cristo.