Lettura Nm 21,4-9 | Gli Israeliti si mossero dal monte Or per la via del Mar Rosso, per aggirare il territorio di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: "Perché ci avete fatto salire dall'Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c'è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero". Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d'Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: "Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti". Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: "Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita". Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Daniele 13,1.9.15-17.19-30.33-62 | La vicenda della giovane Susanna, insidiata da due anziani giudici di Israele al tempo dell’esilio in Babilonia, è emblematica della forza della debolezza. Il profeta Daniele vi compare come un giovane veggente attraverso cui il Signore manifesta la sua giustizia, mentre la giovane Susanna diviene il simbolo di quella parte del popolo di Israele rimasta fedele a Dio e che resiste ad ogni seduzione, anche quella insidiosa dei capi del popolo che appaiono davvero come quei briganti che rapiscono per soddisfare le proprie voglie. Quel che emerge con forza è infatti la ferma fiducia nel Signore che ama i piccoli, i deboli, gli innocenti e non lascia mai solo chi si affida a lui. La giovane Susanna senza nessun appoggio umano affronta la difficilissima decisione scegliendo di morire piuttosto che acconsentire al male. Condannata a morte ella pone la sua fiducia unicamente in Dio che «conosce i segreti». Per questo le viene dato di sperimentare l’intervento di Dio. Ed esso arriva attraverso la voce di un «giovanetto», di uno della sua stessa età. Sì, la forza di Dio si manifesta attraverso i deboli. Un giovane salva un’altra giovane. Davvero nessuno è così debole da non poter salvare un altro più debole di lui. Questa pagina interroga tutti noi, anche i più giovani, su come difendere le innumerevoli donne, anche giovanissime, che ancora oggi sono oppresse in tanti modi, e con loro difendere l’intero popolo dei poveri. È urgente che anche oggi sorgano i Daniele per invocare la giustizia e difendere chiunque è oppresso.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 101 (102)
R. Signore, ascolta la mia preghiera.
Signore, ascolta la mia preghiera,
a te giunga il mio grido di aiuto.
Non nascondermi il tuo volto
nel giorno in cui sono nell'angoscia.
Tendi verso di me l'orecchio,
quando t'invoco, presto, rispondimi! R.
Le genti temeranno il nome del Signore
e tutti i re della terra la tua gloria,
quando il Signore avrà ricostruito Sion
e sarà apparso in tutto il suo splendore.
Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
non disprezza la loro preghiera. R.
Questo si scriva per la generazione futura
e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:
«Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario,
dal cielo ha guardato la terra,
per ascoltare il sospiro del prigioniero,
per liberare i condannati a morte». R.
Vangelo Gv 8,21-30 |