Lettura Is 55,10-11 | Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata.
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Isaia 55,10-11 | Questi versetti concludono la seconda parte del libro di Isaia, opera di un profeta vissuto durante l’esilio a Babilonia. Fu un tempo difficile per Israele, una drammatica esperienza irta di dubbi e incertezze. Il ritorno a Gerusalemme aveva suscitato molte speranze. Ma divenne problematica la domanda su come rifondare la vita dopo l’amara esperienza dell’esilio. Una convinzione era però chiara: la Parola di Dio doveva tornare a essere il fondamento e la radice che avrebbe alimentato la fede dell’intero popolo di Israele. La Parola di Dio ha in effetti una grande forza di cambiamento. Purtroppo, come loro in quel tempo, anche noi oggi, facciamo fatica a credere nella sua forza storica. Dio invia la sua Parola a noi perché abbia effetto, perché sia efficace e cambi i cuori degli uomini e la loro storia così come la pioggia e la neve irrigano e rendono feconda la terra. Lo sappiamo bene anche noi: quando la Parola di Dio è accolta produce molto frutto. Per questo è bene chiederci anche noi: ascoltiamo con disponibilità la Parola che il ci rivolge? Più volte nel Vangelo si ripete che la semina della Parola avrà comunque il suo effetto. Confidando in questa convinzione evangelica, quel che ci è chiesto è non tralasciare l’ascolto della Parola di Dio: essa porterà comunque frutti. Il profeta lo afferma chiaramente: la Parola di Dio non torna al Signore «senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata». Chiediamo al Signore di donarci un cuore pronto ad ascoltare, perché la conversione che chiede a ciascuno di noi in questo tempo possa realizzarsi.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 33(34)
R. Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce.
Oppure:
R. Chi spera nel Signore non resta confuso.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. R.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.
Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo. R.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti. R.
Vangelo Mt 6,7-15 |
Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.