Risposta del re e completamento dei lavori
Risposta del re e completamento dei lavori
M Mons. Vincenzo Paglia
00:00
00:00

Esdra 6,7-8.12b.14-20 | Con la ricostruzione del tempio, la promessa fatta dal Signore a Davide è portata a compimento. Dio non dimentica la sua promessa. La sua Parola giunge sempre a effetto, nonostante il peccato dei membri del popolo di Israele e le avverse vicende della storia che sembrano frenare il piano che il Signore aveva stabilito. Così non solo il tempio, cuore della presenza di Dio in mezzo al suo popolo, ma anche le feste possono ormai essere nuovamente celebrate. La gioia e l’unità del popolo intorno al Signore sono le caratteristiche dei momenti di festa: «Gli Israeliti, i sacerdoti, i leviti e gli altri rimpatriati celebrarono con gioia la dedicazione di questo tempio di Dio». È una gioia che continua. Si ripete per «sette giorni», ossia per sempre: «Celebrarono con gioia la festa degli Azzimi per sette giorni, poiché il Signore li aveva colmati di gioia…». Non si può infatti stare davanti al Signore con la tristezza di chi non conosce la sua protezione. Abitare nel luogo ove si manifesta la presenza di Dio significa essere liberi dal peso della tristezza e della solitudine. Questa gioia si manifesta in particolare nelle feste della Pasqua e degli Azzimi, in seguito unificate dalla tradizione ebraica. In esse si faceva memoria della liberazione di Israele dalla schiavitù dell’Egitto e si rafforzava la fede nel Signore come Dio che libera da ogni schiavitù. Fare memoria della liberazione significa ogni volta ritornare con gioia a servire il Signore e a lasciarsi nuovamente guidare da lui e dalla sua Legge.