XIX del tempo ordinario
XIX del tempo ordinario
M Mons. Vincenzo Paglia
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Sap 18,6-9; Sal 33 (32); Eb 11,1-2.8-19; Lc 12,32-48 | «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno». Così si apre il brano evangelico di Luca (12,32) che abbiamo ascoltato. Sono parole che presentano il cuore della predicazione di Gesù, ossia l’imminenza del Regno. L’amministratore posto a capo della casa dopo la partenza del padrone, pensando che quest’ultimo tarderà a tornare, si mette a picchiare i servi e le serve, a bere e a ubriacarsi. Può apparire una scena esagerata. In realtà, descrive una situazione frequente. Quante ingiustizie e cattiverie quotidiane, piccole o grandi, nate da un’arroganza diffusa, rendono la vita difficile a tutti! Il maltrattamento di un’altra persona, oltre a essere un fatto odioso in sé, è sempre una violenza che poi si ritorce anche contro chi lo ha compiuto. E’ un comportamento analogo a quello di inquina l’ambiente. Anche se pensa che non lo riguardi, inquina anche se stesso con l’aria che respira o con il cibo con cui si nutre. Così è per chi rende difficile la vita degli altri. Fa bene il Vangelo ad esortare alla vigilanza, a stare svegli, a non spegnere la lucerna, ossia a tenere sempre accesa la Parola di Dio.

La vigilanza è divenuta rara ai giorni nostri, tanto siamo ripiegati a soddisfare noi stessi, è invece essenziale per la vita. Ci lasciamo appesantire dagli affanni e dalle angustie. Ma il Signore ci avverte: «Dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore». In questa affermazione è racchiuso il senso della vita spirituale. Il tesoro del discepolo è il Signore, la sua Parola. E la nostra vita – sia quella quotidiana che l’intera esistenza - consiste nell’attesa dell’incontro con Lui. Chi sa attendere il Signore, sa bene che non può ripiegarsi solo su se stesso e i suoi piccoli interessi. Sa che la sua vera ricompensa è l’incontro con Gesù. In effetti, la ricompensa di cui parla Gesù, che sarà data a coloro che egli troverà vigilanti, è sconvolgente: il padrone stesso al suo rientro diviene il servo dei servi, si cinge le vesti, li invita a distendersi sui cuscini della sala da pranzo e passa a servirli. È il senso di una vita piena che riescono a vivere coloro che sono vigilanti non per sé ma nell’accogliere il Signore.

Prima Lettura ... | ...


Salmo Responsoriale

 


Seconda Lettura ... | ...


Vangelo ... | ...


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

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