XXI del tempo ordinario
XXI del tempo ordinario
M Mons. Vincenzo Paglia
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Is 66,18b-21; Sal 117 (116); Eb 12,5-7.11-13; Lc 13,22-30 | La liturgia di questa domenica si apre con la visione della salvezza: «Io – dice il Signore – verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria» (Is 66,18). Dio, potremmo dire, non nasconde il suo progetto di salvezza, ossia fare una sola famiglia di tutti i popoli della terra. Il Vangelo di Luca fa chiedere a Gesù: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?» (13,23). L’opinione corrente, in verità, si basava sulla convinzione che bastasse appartenere al popolo eletto per partecipare al regno futuro. Questa domanda, invece, sembra suggerire che non basta appartenere al popolo eletto per ottenere la salvezza. Gesù è d’accordo, ma va oltre. Non risponde direttamente all’interlocutore e si rivolge a tutti dicendo: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno». Ecco perciò la questione centrale posta da Gesù attraverso l’immagine della porta: è urgente aderire al Vangelo. Lo sappiamo per esperienza: la porta dell’egoismo è larga. Ha ragione perciò la Lettera agli Ebrei a ricordarci la correzione. Sì, la correzione del nostro cuore, dei nostri comportamenti. E la porta è il Vangelo. Chi accoglie il Vangelo con il cuore, viene come potato dei sentimenti egocentrici, dell’indifferenza, dell’egoismo, dei pensieri di astio. Ed è vero, come scrive la Lettera agli Ebrei, che «sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia» (v. 11). E il frutto è entrare nella grande sala preparata dal Signore, dove «verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio» (Lc 13,29).

Prima Lettura ... | ...


Salmo Responsoriale

 


Seconda Lettura ... | ...


Vangelo ... | ...


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

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