L’osservanza della Legge è il miglior sacrificio
L’osservanza della Legge è il miglior sacrificio
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Sir 35,1-15 | Chi osserva la legge vale quanto molte offerte; chi adempie i comandamenti offre un sacrificio che salva. Chi ricambia un favore offre fior di farina, chi pratica l'elemosina fa sacrifici di lode. Cosa gradita al Signore è tenersi lontano dalla malvagità, sacrificio di espiazione è tenersi lontano dall'ingiustizia. Non presentarti a mani vuote davanti al Signore, perché tutto questo è comandato. L'offerta del giusto arricchisce l'altare, il suo profumo sale davanti all'Altissimo. Il sacrificio dell'uomo giusto è gradito, il suo ricordo non sarà dimenticato. Glorifica il Signore con occhio contento, non essere avaro nelle primizie delle tue mani. In ogni offerta mostra lieto il tuo volto, con gioia consacra la tua decima. Da' all'Altissimo secondo il dono da lui ricevuto, e con occhio contento, secondo la tua possibilità, perché il Signore è uno che ripaga e ti restituirà sette volte tanto. Non corromperlo con doni, perché non li accetterà, e non confidare in un sacrificio ingiusto, perché il Signore è giudice e per lui non c'è preferenza di persone.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Siracide 35,1-15 | L’autore sacro, dopo aver criticato (34,18-26) i sacrifici insinceri, esorta a unire il culto con l’osservanza della Legge: «Chi osserva la legge vale quanto molte offerte; chi adempie i comandamenti offre un sacrificio che salva». Il Siracide apprezza il culto, tanto che esorta: «Non presentarti a mani vuote davanti al Signore... L’offerta del giusto arricchisce l’altare, il suo profumo sale davanti all’Altissimo». E il credente è esortato a farlo con gioia. Ma l’autore sacro ribadisce: «Chi pratica l’elemosina fa sacrifici di lode», e ancora: «Sacrificio di espiazione è tenersi lontano dall’ingiustizia». Questa duplice attenzione al culto e all’osservanza della Legge e della pratica dell’amore sono ben presenti in questa pagina, come in quelle profetiche. Il loro compimento avverrà con Gesù che fa dell’amore a Dio e al prossimo il compimento di tutta la Legge. Osservare i comandi del Signore, vivere una religione senza macchia, soccorrere i poveri e i deboli, è il vero culto che occorre presentare al Signore. Le parole del Siracide richiamano quelle di Osea (6,6), riprese da Matteo: «Misericordia io voglio e non sacrifici» (12,7). Si delinea così la vera religione: il credente che osserva quanto chiede la Parola di Dio «non si presenta a mani vuote davanti al Signore» perché porta davanti a Dio quanto gli ha indicato di compiere. Il Vangelo allargherà le vie della misericordia sino a non aver più alcun confine. Gesù situa la misericordia al centro della predicazione del regno: il culto a Dio consisterà nel bene fatto ai bisognosi. L’offerta perciò si misura con la generosità rivolta ai poveri, con la mano tesa a coloro che soffrono la fame e la nudità, con la vicinanza a tutti coloro che hanno bisogno di aiuto e di consolazione. Per Gesù la misericordia è il modo stesso di essere di Dio. Il Signore, che pure non fa preferenza di persone e a tutti dona il suo amore, anzitutto però «ascolta la preghiera dell’oppresso», dell’orfano e della vedova. Anche il discepolo, se vuole stare alla presenza di Dio, deve vivere di questa stessa misericordia.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 49(50)

R. A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.

«Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno stabilito con me l’alleanza
offrendo un sacrificio».
I cieli annunciano la sua giustizia:
è Dio che giudica. R.

«Ascolta, popolo mio, voglio parlare,
testimonierò contro di te, Israele!
Io sono Dio, il tuo Dio!
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti. R.

Offri a Dio come sacrificio la lode
e sciogli all’Altissimo i tuoi voti;
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio». R.


Vangelo Mc 10,28-31 | Pietro allora prese a dirgli: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito". Gesù gli rispose: "In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi".