«Non è bene che l’uomo sia solo»
«Non è bene che l’uomo sia solo»
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Gen 2,18-25 | E il Signore Dio disse: "Non è bene che l'uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda". Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l'uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse: "Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall'uomo è stata tolta". Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un'unica carne. Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, e non provavano vergogna.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Genesi 2,18-25 | Dio si preoccupa di dare all’uomo «un aiuto che gli corrisponda». «Non è bene che l’uomo sia solo». Questa affermazione di Dio posta all’inizio della storia umana racchiude un grande segreto di sapienza e di vita, che non riguarda solo l’uomo e la donna e la loro unione, ma l’umanità intera. La comunione tra l’uomo e la donna – tra tutte le persone umane - sta all’origine e alla fine di tutto. Per questo non è bene che l’uomo sia solo. L’uomo, nota l’autore biblico, passa in rassegna tutti gli animali, a cui impone il nome, ma non trova in essi nessuno che possa riempirgli il vuoto di amore, uno che «gli corrisponda». E qui Dio sembra correggersi: non c’è nulla nella creazione che possa rendere davvero felice Adamo. Ed ecco la nuova impresa di Dio: la creazione della donna. È la donna la vera compagnia dell’uomo. O meglio l’umanità è nella dualità maschio e femmina, uomo e donna. Lo sottolineano bene le parole pronunciate dall’uomo appena la vede: «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne». Queste parole indicano che la diversità tra l’uomo e la donna è congeniale all’umano e determina l’intera dimensione dell’esistenza. E questo si realizza sia nella famiglia che nei popoli e nell’intera umanità. Si indica una reciproca appartenenza, una comunione, un’alleanza che implica un impegno. Il brano pone qui l’origine dalla famiglia, la prima risposta alla solitudine e all’individualismo, ma l’indicazione vale per l’intera umanità chiamata a essere famiglia di popoli.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 127(128)

R. Beato chi teme il Signore.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene. R.

La tua sposa come vite feconda
nell'intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d'ulivo
intorno alla tua mensa. R.

Ecco com'è benedetto
l'uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita! R.


Vangelo Mc 7,24-30 |

Partito di là, andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: "Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini". Ma lei gli replicò: "Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli". Allora le disse: "Per questa tua parola, va': il demonio è uscito da tua figlia". Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato.