E Dio disse ad Adamo: «Dove sei?»
E Dio disse ad Adamo: «Dove sei?»
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Gen 3,9-24 | Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?". Rispose: "Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto". Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?". Rispose l'uomo: "La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato". Il Signore Dio disse alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato". Allora il Signore Dio disse al serpente: "Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno".

Alla donna disse: "Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ed egli ti dominerà". All'uomo disse: "Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato: 'Non devi mangiarne', maledetto il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba dei campi. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché non ritornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai!".

L'uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi. Il Signore Dio fece all'uomo e a sua moglie tuniche di pelli e li vestì. Poi il Signore Dio disse: "Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male. Che ora egli non stenda la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre!". Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da cui era stato tratto. Scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via all'albero della vita.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Genesi 3,9-24 | Dio non abbandona mai gli uomini neppure quando essi peccano e si allontanano da lui. Egli cercò Adamo ed Eva e con affetto chiese ad ognuno: «Dove sei?». Sì, a volte ci nascondiamo al Signore e al suo sguardo per chiuderci in noi stessi. Accade ogni volta che viviamo come se Dio non ci fosse e non fosse nostro amico. Ma il Signore continua a chiedere anche a noi, come ad Adamo: «Dove sei?». Ogni giorno in realtà ci chiede di non nasconderci al suo amore. Adamo, probabilmente consapevole del peccato commesso, ha paura, si vergogna e si nasconde da Dio. Ma il Signore lo cerca. Cerca anche noi. E inizia un colloquio. E’ un’esperienza che conosciamo: nessuno ama riconoscere il proprio peccato e tutti siamo sempre pronti a discolparci, ad attribuire agli altri la responsabilità delle nostre azioni e del male causato. Ma Dio sa ciò che è realmente avvenuto. Le sue parole al serpente, alla donna e all’uomo sono solo la conseguenza dell’accaduto. È il peccato che provoca conseguenze drammatiche che segnano la storia dell’umanità e del mondo: l’inimicizia, il dolore, la fatica del vivere, persino la morte. Senza Dio si muore, senza Dio si diventa nemici, come avverrà tra Caino e Abele. Ma l’intenzione di Dio non è la punizione di Adamo ed Eva. Dio non ama punire il peccatore. Egli continua a occuparsi dell’uomo e della donna, facendo per loro qualcosa che li aiuti. Ora copre la loro nudità. È anche il vestito del suo amore, che li potrà coprire quando lasceranno il giardino della vita con Dio. Per questo, secondo l’apostolo Paolo, Gesù Cristo è il nuovo Adamo: «Come dunque per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti» (Rm 5,18-19).


Salmo Responsoriale

Dal Sal 89(90)

R. Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio. R.

Tu fai ritornare l'uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell'uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte. R.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l'erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca. R.

Insegnaci a contare i nostri giorni
E acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi! R.


Vangelo Mc 8,1-10 | In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, chiamò a sé i discepoli e disse loro: "Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano". Gli risposero i suoi discepoli: "Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?". Domandò loro: "Quanti pani avete?". Dissero: "Sette". Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò. Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.