Festa della dedicazione della basilica Lateranense
Festa della dedicazione della basilica Lateranense
M Mons. Vincenzo Paglia
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Ez 47,1-2.8-9.12; Sal 46(45); 1Cor 3,9c-11,16-17; Gv 2,13-22 | Oggi la Chiesa celebra la festa della Dedicazione della Basilica dei santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano, a Roma, chiamata anche la “madre” di tutte le Chiese nel mondo. È una festa che ci riporta alle origini della Chiesa e ci ricorda il valore e il sen-so di ogni luogo sacro, luogo di preghiera e di incontro con il Signore. Nella liturgia le chiese vengono “dedicate” al Signore, sono cioè luoghi che non dedichiamo a noi stessi o al nostro protagonismo, e per questo rimangono luoghi di libertà e di umanità nel mondo. Gesù aveva molto chiaro che il tempio di Gerusalemme era dedicato al Padre, a Dio, e non ai commerci umani; per questo volle proteggere quello spazio e lo fece con forza e decisione, tanto che i discepoli riconobbero nel suo gesto di scacciare i venditori e i cambiavalute le parole del salmo: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Questa festa ci ricorda che il Signore ha fatto anche di noi, della nostra vita, un tempio che non si deve profanare con la logica del mercato e della compravendita. L’unica logica che può abitare nella casa di Dio è quella dell’amore gratuito. E gli abitanti della casa di Dio sono chiamati – così come è per l’edificio – a dedicare la propria vita non a salvare sé stessi ma a salvare gli altri. Gesù ci suggerisce questa prospettiva quando dice: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gesù parlava del suo corpo che sarebbe risorto. Con queste parole Gesù consacra ogni corpo a es-sere tempio di Dio, per quanto debole e fragile: quando però è abitato dall’amore di Dio nulla lo può distruggere. L’amore è più forte della morte.

Prima Lettura ... | ...


Salmo Responsoriale

 


Seconda Lettura ... | ...


Vangelo ... | ...


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

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