Ricercare la sapienza
Ricercare la sapienza
M Mons. Vincenzo Paglia
00:00
00:00

Sapienza 6,1-11 | La vita del giusto, incoronato con il diadema regale, è un modello da imitare soprattutto per coloro che hanno responsabilità di governo. L’invito divino verso costoro è pieno di sollecitudine. A loro viene chiesto ciò che il Signore vuole da tutti, ossia la ricerca della sapienza e della Parola di Dio: «Bramate, pertanto, le mie parole, desideratele e ne sarete istruiti». La Parola di Dio istruisce, insegna la via del bene e della giustizia. Per questo tutti, anche i forti e i re, sono chiamati a cercarla e a desiderarla. La Parola di Dio è per tutti, anche per i governanti. Essa dona un modo sapiente di interpretare la storia, aiuta a scrutare i segni dei tempi e ad avere visioni oltre i ristretti orizzonti abituali. La Bibbia, attribuendo l’origine del potere umano a Dio, non intende stabilire una teocrazia, quanto ricordare che nessuno è detentore assoluto del potere. Tutti sono sottomessi a Dio; da lui, in-fatti, ricevono vita e forza. Ogni totalitarismo è, in fondo, idolatria. Per questo governare è una responsabilità, anzi, un servizio. Chi governa deve imparare dal Signore, che «ha creato il piccolo e il grande e a tutti provvede in egual modo». C’è un principio di uguaglianza che la Sapienza afferma quando ancora l’idea dell’uguaglianza tra gli esseri umani non si era affermata. L’origine divina è la radice dell’uguaglianza tra tutti. Tale fondamento teologico chiede a tutti, ma in particolare a chi ha responsabilità di governo, di conservare e tutelare la dignità di ogni uomo dal concepimento sino alla morte naturale.