I veri parenti di Gesù
I veri parenti di Gesù
M Mons. Vincenzo Paglia
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Matteo 12,46-50 | La festa della Presentazione di Maria al tempio è legata alla dedicazione della chiesa di Santa Maria Nuova costruita presso il tempio di Gerusalemme nell’anno 453. Maria, la Theotókos (Madre di Dio), è il vero tempio in cui si offre l’unico sacrificio gradito a Dio. Con questa memoria si accoglie la tradizione dell’apocrifo Proto-vangelo di Giacomo che narra la consacrazione a Dio di Maria adolescente. L’evangelista Matteo ci riporta una scena evangelica che può richiamarci all’urgenza di porsi alla scuola di Gesù. È una pagina che può sembrare dura verso la Madre di Gesù, in verità è la via che Maria ha seguito da sempre. Si narra che Gesù sta in una casa e molti sono accalcati attorno a lui per ascoltarlo. Giunti i suoi parenti, con la madre, lo mandano a chiamare. I parenti «stanno fuori», scrive l’evangelista, dando ovviamente un’indicazione non solo spaziale. Solo quelli che «stanno dentro» e ascoltano la sua parola, dice Gesù, sono la sua vera famiglia. La comunità cristiana nasce sempre dall’ascolto della Parola di Dio, e vive dell’ascolto di essa. E tutti dobbiamo stare attenti a non cadere nella tentazione di essere «parenti» di Gesù, ossia di pensare che non si ha più bisogno di raccogliersi attorno a lui per ascoltarlo, quasi che l’accesso a lui sia “naturale” e scontato. Non basta, insomma, far parte del gruppo dei cristiani per trovare la salvezza. Ogni giorno abbiamo bisogno di entrare «dentro» la comunità per ascoltare il Vangelo come la Chiesa lo comunica. L’esempio di Maria, portata al tempio, è un’indicazione preziosa per tutte le comunità cristiane a essere scuola di comunione e di amore. E questo è decisivo anche per le famiglie cristiane perché si impegnino a comunicare la fede ai figli fin da piccoli perché anch’essi, come Gesù, crescano in «sapienza, età e grazia».