Il Vangelo contiene la potenza di Dio
Il Vangelo contiene la potenza di Dio
M Mons. Vincenzo Paglia
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Romani 1,16-25 | Paolo ha appena parlato del suo desiderio di predicare il Vangelo anche a Roma. L’apostolo sa che il Vangelo è un tesoro che gli è stato donato e che deve comunicare agli altri, soprattutto ai pagani. Il Vangelo contiene la «potenza di Dio», ossia una forza capace di attuare la «salvezza di chiunque crede», ma la fede, per l’apostolo, non è semplicemente l’accettazione di una dottrina; è, piuttosto, l’adesione piena e totale a Gesù. E tutti, gli ebrei prima e poi anche i greci, sono chiamati ad accogliere il Signore. L’ansia di comunicare questo Vangelo “divora” Paolo. E dovrebbe divorare anche i discepoli di ogni tempo, soprattutto di questo nostro inizio di millennio che attende una rinnovata predicazione evangelica. Paolo cita un passaggio del profeta Abacuc: «Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede» (Ab 2,4). In questo testo chi non ha l’animo retto è l’empio, colui che si è allontanato da Dio. Il giusto, invece, è colui che continua a essere fede-le a Dio e ad affidarsi a lui. Per questo la vita vera viene solo dalla fede, dall’abbandono a Dio. Molti sono i modi con cui gli uomini del nostro tempo cercano di dare un senso alla loro vita; spesso rincorrono strade che si rivelano deboli, incerte e fallaci. La via della vita piena è quella illuminata dalla fede e dal timore di Dio. È la sequela di Gesù: chi segue il Vangelo sconfigge il peccato e la morte e diviene partecipe della sua stessa risurrezione.