01|18 La folla cerca Gesù
01|18 La folla cerca Gesù
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Mc 3,7-12) - In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

Le folle sono spesso tra i protagonisti del Vangelo. Gesù, in qualunque città o regione si rechi, è sempre circondato da tanti che accorrono da tutte le regioni, come questo brano ricorda. Come tutte le folle, anche quelle sbandate di oggi sono invadenti. Hanno fisicamente bisogno di qualcuno che le comprenda e le aiuti. Per questo continuano a premere: vogliono avvicinarsi, toccare e scaricare tutto il loro dolore, tutte le loro speranze su quell’uomo buono. «Gli si gettavano addosso per toccarlo», nota l’evangelista. Chi ha bisogno e non si rassegna diventa inevitabilmente invadente. Gesù lo sa bene. Ma non allontana nessuno. Decide di salire su una barca per discostarsi un poco dalla riva e poter vedere tutti. È facile immaginare che riprende a parlare loro. È una scena che colpisce per la sua forza. Quella barca diventa un nuovo pulpito per Gesù. E come non vedere in essa l’immagine della Chiesa? Dobbiamo allora chiederci con serietà: dove le folle di oggi, più numerose di quelle di allora, possono “toccare” Gesù? Dove i tanti che hanno bisogno possono portare il bagaglio del loro dolore e delle loro speranze ed essere guariti e consolati? Le nostre comunità cristiane di oggi non dovrebbero essere il corpo di Gesù che i poveri e i deboli possono raggiungere e “toccare”? È di una Chiesa così che questo nostro mondo ha bisogno. Oggi ancor più di ieri sembrano infatti crescere le barriere poste da coloro che stanno bene, siano essi singoli o anche nazioni, per impedire alle folle dei poveri, specialmente quelle del Sud del mondo, anche solo di lambire le nostre frontiere. Tali barriere sono ispirate da quegli «spiriti impuri» di cui parla l’evangelista, i quali vogliono impedire che la parola di Gesù giunga nel cuore di chi lo ascolta. Il Vangelo ci mostra quanto la forza di Gesù sia più forte di quella di tali spiriti.