02|26 Perdonate e vi sarà perdonato
02|26 Perdonate e vi sarà perdonato
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Lc 6,36-38) - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

Gesù ha appena proclamato la necessità dell’amore per i nemici, un passaggio che sconvolge in radice la cultura egocentrica di questo mondo di cui tutti siamo figli. Sabato scorso lo abbiamo meditato dal brano parallelo del Vangelo di Matteo. Se Matteo, nella imitazione di Dio si richiama alla perfezione, Luca si riferisce alla misericordia di Dio: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso». Gesù pone alla misericordia una misura che più alta non si può, quella stessa del Padre. E pretende che i suoi discepoli siano misericordiosi all’altezza di Dio stesso. È un ideale impossibile, eppure è quel che Gesù chiede ai suoi discepoli. Essere misericordiosi come Dio significa avere un cuore come il suo, un’attenzione come la sua, un amore come il suo. Certo è che se per noi è impossibile, è ciò di cui il mondo ha bisogno. Papa Francesco ne fa il centro della predicazione cristiana. Non cessa di ripetere che c’è troppa durezza, troppa freddezza, troppo individualismo, troppa indifferenza verso gli altri, soprattutto verso i più poveri. La misericordia, che non ha nulla a che vedere con un sentimentalismo sdolcinato, è una forza che cambia i cuori e la storia, come l’ha cambiata Gesù che, pieno di misericordia, passava per i villaggi e le città del suo tempo e portava guarigione e gioia. Dalla misericordia evangelica sgorga anche il comando a non giudicare e a perdonare. Chi crede di poter giudicare tutto, sarà anche lui giudicato. È una esortazione opportuna. Giudicare è inteso nel senso di condannare qualcuno, di metterlo all’angolo e impedirgli di cambiare. Altra cosa, ovviamente è condannare l’errore. Mai si deve “condannare”, ossia identificare il peccato con chi pecca. Chi condanna, in genere lo fa solo con gli altri, mai con se stesso. Siamo abilissimi a vedere la pagliuzza nell’occhio dell’altro e a non vedere la trave che c’è nel nostro. Gesù avverte: “perdonate e sarete perdonati, date e vi sarà dato”. E aggiunge che tutto ciò sarà fatto con abbondanza. L’esempio del grano che viene versato con abbondanza nella sacca sino a traboccare, sino a uscire fuori, quasi sprecato, mostra quell’eccesso di amore e di misericordia di Dio di cui il mondo oggi ha bisogno. E Dio continua a versare con eccesso la sua misericordia su di noi, a costo di sprecarla. Sono parole di grande sapienza evangelica e anche umana. E’ la via anche per la nostra salvezza: «Con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». Non badiamo a esagerare nell’amore. Il Signore farà molto di più: si commuoverà a tal punto, da sprecare l’amore per avvolgerci.