04|08 L’Annunciazione
04|08 L’Annunciazione
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Gv 3,1-8) - Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

La liturgia della Chiesa vuole farci ricordare con una particolare festa il giorno in cui l’angelo fu inviato a Nazaret per annunciare a Maria che sarebbe divenuta la madre di Gesù. E c’è un legame tra questa festa e il mistero della Pasqua che abbiamo vissuto. Perché in fondo in quel-l’annuncio dell’angelo è già prefigurato che il Signore che nascerà da Maria sarà il Salvatore. E la salvezza è il dono dell’amore che passa attraverso la prova della croce. È un amore che si prepara nel tempo, non si improvvisa. Ha una storia e comincia con un incontro, tra Maria e un angelo, un inviato del Signore. Potremmo dire che in quell’angelo inviato da Dio, c’è il primo annuncio del Vangelo, della buona notizia, cioè che Dio non ha dimenticato gli uomini. Per questo cerca e prepara nella nostra umanità l’incontro con Maria, e il Vangelo di Luca ci presenta una ragazza, come tutte: viveva la vita ordinaria del suo villaggio. Eppure, su di lei si era posato lo sguardo del Signore.
E la prima a offrire la sua vita è proprio Maria che si rende docile all’amore di Dio. In questa festa contempliamo quant’è grande l’amore del Signore. E mai, infatti, Maria si è allontanata da quell’amore. Lei ha accettato pienamente la chiamata a essere serva di un disegno più grande. E non era né facile, né scontato. Quando l’angelo le disse che era piena di grazia, Maria si turbò. Non aveva una grande considerazione di sé. Si sentiva un nulla davanti a Dio. L’angelo però la conforta: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio… e lo chiamerai Gesù». Non ci è dato di conoscere i pensieri di Maria in quel momento. Potrebbe dire “no”, restare nella sua tranquillità e continuare la vita di sempre. Se, invece, risponde “sì”, tutta la sua vita verrà trasformata, e con lei la vita e la storia dell’umanità.