04|16 Il Padre mio vi dà il pane vero
04|16 Il Padre mio vi dà il pane vero
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Gv 6,30-35) - In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

«Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?», chiede la folla. Gesù aveva rimproverato le folle di cercare solo la propria soddisfazione. Alla loro richiesta, rispose indicando una sola cosa necessaria: credere nell’inviato di Dio. La folla però insisteva. Forse volevano che Gesù risolvesse il problema del cibo non solo per le cinquemila persone che avevano usufruito del miracolo, ma per tutto il popolo di Israele come era avvenuto al tempo della manna. Alla loro insistenza Gesù rispose che non era stato Mosè a dare il pane venuto dal cielo, ma «il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Ma la durezza del cuore e della mente degli ascoltatori non permetteva di cogliere in profondità le parole di Gesù. Essi continuavano a interpretarle partendo da loro stessi, dai loro bisogni, dal loro istinto. Accade così anche a noi quando non scendiamo nel profondo delle parole evangeliche perché le ascoltiamo a partire da noi stessi e non da quel che davvero vogliono dirci. È necessaria una lettura “spirituale” della Bibbia, una lettura fatta nella preghiera e nella disponibilità del cuore. Senza la preghiera rischiamo di avere davanti solo noi stessi e non il Signore che ci parla. Senza la comunità dei fratelli, il nostro “io” ci preclude quel dialogo ampio per cui la Bibbia è stata scritta. A questo punto la richiesta della folla si fece corretta: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù non si sottrasse alla loro richiesta e, con una chiarezza ancor più evidente, disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete». È un’affermazione solenne e tipica nel Vangelo di Giovanni: mostra l’origine divina di Gesù. Scorrendo le pagine del quarto Vangelo vediamo che Gesù usa tante immagini concrete per farci comprendere la grandezza del suo amore per noi: egli è il pane vero, la vita vera, la verità, la luce, la porta, il buon pastore, la vera vite, l’acqua viva… è la risurrezione.