06|25 La regola d’oro
06|25 La regola d’oro
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Mt 7,6.12-14) - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti. Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci». L’immagine si collega al culto antico che prevedeva di offrire a Dio la carne delle vittime e i frutti della terra, come prescrive il Levitico (22,1-14). La carne non va data né ai cani che la calpestano, né le perle vanno gettate ai porci perché le rifiutano. Questa frase non riguarda le persone che non sarebbero adatte a ricevere il Vangelo. Gesù invita piuttosto a non trattare il Vangelo con leggerezza, ma a tenerlo in grande considerazione per la propria vita e per quella altrui. Non dobbiamo sprecare le parole del Vangelo né dobbiamo gettare al vento quelle della predicazione. Il Vangelo è un tesoro preziosissimo che va tenuto in gran conto e non deve essere gettato via. Così avviene al predicatore quando non custodisce con onore la Parola di Dio e così avviene per chi ascolta, ogni volta che lascia scivolare via la predicazione, perché è ripiegato su di sé e non ascolta più nessuno. L’evangelista riporta quindi un altro detto di Gesù: «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro». È il modo per applicare tutta la Legge e i Profeti. Questa norma viene chiamata «regola d’oro», ed è presente in quasi tutte le grandi religioni mondiali. Essa coglie quella sapienza che viene dall’Alto e che è stata deposta nel cuore di ogni uomo. Matteo la formula in modo affermativo per sottolineare che non basta astenersi dal male, è necessario compiere il bene. Il Vangelo è la porta stretta che porta alla salvezza. Potremmo dire “stretta” perché è un piccolo libro, simile a una piccola porta. Ma è la porta che apre al regno di Dio. Larga invece è la porta dell’egoismo, della superbia, dell’odio, della violenza: tutte conducono alla «perdizione», dice Gesù. Affidiamoci al Vangelo e saremo guidati dalla sua luce verso il regno di Dio.