Vangelo (Mt 12,1-8) - In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia
Rimproverano Gesù perché lascia prendere qualche spiga di grano ai discepoli durante il cammino, in giorno di sabato. Il maestro risponde con due esempi tratti dalla Scrittura e ribadisce, con le parole di Osea, la larghezza del cuore di Dio: «Misericordia io voglio e non sacrifici» (Os 6,6). Il Signore non desidera l’osservanza fredda ed esteriore delle norme, ma il cuore del credente. In verità, tale dimensione, è presente da sempre nella rivelazione biblica. In alcuni commenti ebraici, ad esempio, si legge: «Il Sabato è stato dato a voi, e non voi al Sabato». E qualche commentatore spiega che i rabbini sapevano che la religiosità esagerata poteva mettere in pericolo il compimento dell’essenza della legge: «Nulla è più importante, secondo la Torah, che salvare la vita umana… Anche quando vi è soltanto la minima probabilità che una vita sia in gioco, si può trascurare ogni proibizione della legge». Gesù esalta lo spirito della vita che portava a porre Dio e l’uomo al centro della vita. Insomma, ne dà l’interpretazione autentica. Il sabato mostra la presenza amorevole di Dio nella vicenda umana. Il Signore Gesù è il volto amorevole di Dio. Per questo ripete che vuole misericordia, non sacrificio. Perché spesso anche noi, come i farisei, preferiamo i sacrifici alla misericordia? Perché crediamo di essere a posto, mentre la misericordia è sempre in debito verso gli altri. Gesù non viola la legge, ma la porta a compimento con l’amore. Dio non dà un regolamento, ma una parola di amore per rendere piena la vita degli uomini. Se svuotiamo la Legge da questo, riducendola ai sacrifici, essa diventa solo una prescrizione che porta all’ipocrisia dei farisei. Mentre a Dio interessa il cuore, la misericordia.