08|28 Sepolcri imbiancati
08|28 Sepolcri imbiancati
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Mt 23,27-32) - In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

C’è un finto spirito religioso che porta a essere scrupolosi nelle pratiche esteriori, nei riti, nelle tradizioni, ma con il cuore senza compassione e misericordia. L’ipocrita è lontano da Dio. Ed è stridente il contrasto tra una esagerata osservanza della legge rituale e una totale trascuratezza dei doveri morali e solidali che debbono caratterizzare la vita del credente. È un avvertimento che riguarda tutti, non solo i farisei. Il settimo «guai» riguarda la venerazione dei profeti e dei giusti che gli scribi e i farisei esprimono edificando a essi sepolcri e monumenti. In realtà quei profeti sono stati uccisi da coloro che si comportavano in modo analogo ai farisei. In tal senso essi sono figli dei loro padri: con il loro comportamento uccidono la profezia. La condanna non sta nell’onorare le tombe, ma nell’imitazione di coloro che uccisero i profeti. L’evangelista avverte i cristiani che, se lasciano crescere uno spirito concentrato solo sugli aspetti esteriori, organizzativi, comunque superficiali, dimenticando il cuore della fede, eliminano la profezia nella Chiesa impedendo al Vangelo dell’amore di giungere sino al cuore degli uomini.