09|05 Lasciarono tutto e lo seguirono
09|05 Lasciarono tutto e lo seguirono
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Lc 5,1-11) - In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

Gesù è rientrato dal luogo ove si era ritirato per pregare e si trova ora sulle rive del lago di Tiberiade circondato da una folla che preme da ogni parte, desiderosa di ascoltare i suoi insegnamenti. Gesù non parla più solo in sinagoga, ritiene opportuno – e non solo per motivi di spazio – comunicare il suo Vangelo all’aperto, nelle strade, nelle piazze, sulle rive del lago. Ed è nel cuore di questo ministero tra le folle che Gesù chiama anche i suoi primi discepoli, come a sottolineare il luogo e il modo della missione degli apostoli di ieri e di oggi. La ressa è tanta e Gesù, per evitare di essere schiacciato, chiede a Simone di salire sulla sua barca e di spostarsi un poco dalla riva. E dalla barca di Pietro Gesù ammaestra la folla. Non è ovviamente una scelta casuale. L’evangelista vuole sottolineare il compito della Chiesa e di ogni comunità cristiana lungo il corso dei secoli: riproporre, in comunione con Pietro, l’insegnamento di Gesù a ogni generazione perché ascolti e si converta. Subito dopo, Gesù chiede a Simone di prendere il largo e gettare le reti. Simone e gli altri che sono con lui ascoltano perplessi. Simone fa presente: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla». Tuttavia, avendo egli iniziato a fidarsi di Gesù, aggiunge subito: «Ma sulla tua parola getterò le reti». Era stanco, non aveva compreso tutto, ma certamente era stato colpito dall’insegnamento di Gesù. E obbedì. L’obbedienza non comporta l’avere capito tutto, quel che richiede in ogni caso è la fiducia, l’abbandono. L’evangelista, infatti, nota che «fecero così», e avendo obbedito presero una gran quantità di pesci, a tal punto che fu necessario chiamare gli altri in aiuto. Simon Pietro – l’evangelista aggiunge qui il nuovo nome, «Pietro» – di fronte al miracolo si inginocchia davanti a Gesù. È il gesto che sgorga dallo stupore ma soprattutto dell’abbandono fiducioso. Anche gli altri tre pescatori, soci di Pietro, sono presi dalla meraviglia di quanto è accaduto. Gesù, rivolgendosi a Simone, gli dice che diventerà pescatore di uomini. Tutti e quattro abbandonano le reti e si mettono a seguirlo. Da quel giorno inizi la storia di questa singolare fraternità che è la Chiesa. Quella barca è ormai al largo nel mare della storia e solca le acque del pianeta. E Gesù continua a chiamare nuove braccia perché la rete della misericordia si allarghi e nessuno resti fuori.