Vangelo (Lc 6,27-38) - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. »Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia
In questa seconda parte delle Beatitudini secondo Luca Gesù parla a tutti, «a voi che ascoltate», ossia a quella moltitudine di poveri, di malati, venuti da tutte le parti (Lc 6,17-19). Nessuno è escluso dal Vangelo, dalla via della salvezza, della felicità che Gesù indica. Egli inizia pronunciando parole mai dette da nessuno: «Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano». È un’esortazione davvero estranea alla cultura di questo mondo e, per questo, viene spesso sbeffeggiata. Qualcuno magari suggerisce che sono parole belle ma non realistiche. Eppure, solo in queste parole il mondo può trovare salvezza, solo in questa prospettiva si possono trovare motivi per bloccare le guerre e, soprattutto, impulso a costruire la pace e la convivenza tra gli uomini e tra i popoli. Per Gesù non ci sono più nemici da odiare e da combattere. L’ideale che Gesù presenta a coloro che lo ascoltano è alto come il Cielo, sino a dire: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso». Non è un’esortazione morale, è uno stile di vita. Da questo dipende la nostra stessa salvezza. Aggiunge poi quella che viene chiamata la “regola d’oro”: «E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro». Tale “regola” è presente in tutte le religioni e possiamo davvero considerarla come un filo “d’oro” che lega in profondità le relazioni tra gli uomini e tra i popoli.