07|02 Gesù calma la tempesta sul lago
07|02 Gesù calma la tempesta sul lago
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Mt 8,23-27) - In quel tempo, essendo Gesù salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?». Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia. I presenti furono presi da stupore e dicevano: «Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

Gesù sta sulla barca con i discepoli passando all’altra riva del lago. Durante la traversata si addormenta. All’improvviso si scatena una tempesta. Sperimentiamo come i discepoli la nostra fragilità, quando siamo senza sicurezze e protezioni vere. La barca è sballottata dalle onde. Gesù continua a dormire. I discepoli sono presi dalla paura e restano più che sconcertati dal sonno del loro maestro. Sembra che non gli importi nulla di loro. «Salvaci, Signore, siamo perduti!». È un grido di disperazione e allo stesso tempo di fiducia, come spesso è la nostra preghiera. Certamente a loro appare indifferente. Quante volte la nostra poca fede ci ha fatto credere che il Signore non ci difende, non ci aiuta, non ci protegge. Dimentichiamo, infatti, che Gesù è sulla nostra stessa barca. Gesù si sveglia e rimprovera i discepoli di avere poca fede. Avrebbero dovuto sapere, infatti, che, mentre si sta con il Signore non si deve temere alcun male. Canta così il Salmo 23: «Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me». Gesù non è indifferente, ma sereno come chi si abbandona alla protezione del Padre. Di fronte alla tranquillità di Gesù, gli Apostoli e anche noi siamo davvero di poca fede. Basta una parola di Gesù e il male arretra. Coloro che hanno assistito alla scena – l’evangelista sembra suggerire che non sono solo i discepoli, ma anche quelli che magari hanno visto dalla riva – si stupiscono. Il discepolo (e anche la conversione) nasce dallo stupore nel vedere che la Parola di Gesù calma ogni tempesta della vita, anche quando sembra che null’altro resti se non affondare.