06|12 Il compimento della Legge
06|12 Il compimento della Legge
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Mt 5,17-19) - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

La novità del Vangelo non si pone sul piano di una rottura con la tradizione biblica del Primo Testamento. Al contrario, Gesù afferma con chiarezza che è venuto per portare a compimento l’alleanza che Dio ha stabilito con il suo popolo e che trova nella Legge e nei Profeti la sua codificazione. L’intera storia d’amore che Dio ha intrecciato con il suo popolo, da Abramo sino al Battista, trova in Gesù il suo compimento, la sua piena realizzazione. Quell’amore che ha spinto Dio stesso a scendere per liberare il suo popolo dalla schiavitù dell’Egitto, ad accompagnarlo nel lungo viaggio nel deserto e nei secoli successivi, con Gesù raggiungeva il suo compimento. In ogni parola della Scrittura c’è la scintilla di Dio. Per questo non deve andare perduta. E ogni volta che viene perduta, si perde con essa quella scintilla. Per questo Gesù dice: «Finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge». Torna in mente la raccomandazione di Francesco di Assisi ai suoi frati di raccogliere ogni piccolo pezzo di pergamena caduto per terra: «Può contenere qualche parola del Vangelo», diceva. E Gesù aggiunge ancora: «Chi, dunque, trasgredirà uno solo di questi minimi precetti… sarà considerato minimo nel regno dei cieli». Gesù chiede che tutta la Scrittura sia accolta e diventi luce per i credenti. Il discepolo, seguendo il maestro, deve anche lui portare a compimento nella vita di ogni giorno quanto è scritto nelle Scritture. E il cuore delle pagine bibliche, il filo che le lega tutte, possiamo riassumerlo nella esortazione che Gesù fa al termine del discorso: «Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». E la perfezione è l’amore.