01|04 I primi discepoli di Gesù
01|04 I primi discepoli di Gesù
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Gv 1,35-42) - In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

La vicenda di Andrea e Giovanni è esemplare per tutti i credenti. Quando apriamo il nostro cuore alla predicazione del Vangelo, come quei due discepoli del Battista, anche noi siamo spinti a muoverci. Non possiamo restare fermi dove siamo, fosse anche una riva benedetta com’era quella nella quale si trovava il Battista. All’origine dell’esperienza cristiana c’è sempre una parola che tocca il cuore e che fa uscire dalle proprie abitudini, dalle proprie sicurezze, anche religiose. Così prende avvio un cammino interiore che porta sino alla conoscenza del mistero di amore che Dio ci ha rivelato. I due discepoli si misero a seguire Gesù. Probabilmente non era loro intenzione lasciare il Battista. Ma l’attrazione suscitata in loro dalle parole del loro maestro li spinse a conoscere di più, a sapere di più di quel giovane di Nazaret. Fecero un po’ di strada sino a che Gesù si voltò e chiese loro: «Che cosa cercate?». Sono le prime parole che Gesù pronuncia nel quarto Vangelo, ma è anche la prima domanda posta a chiunque si avvicini al Vangelo: “Che cerchi?”, “Cosa ti aspetti?”. I due discepoli rimasero sorpresi da quella domanda e risposero con un’altra: «Rabbì, dove dimori?». E Gesù: «Venite e vedrete». È un dialogo che appare quasi brusco, lapidario, scandito solo da due verbi, un invito e una promessa. Gesù propone l’esperienza di un incontro: «Venite e vedrete». Solo dopo viene la scelta. I due «andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio». Fermarsi a casa di Gesù significava conoscerlo più intimamente, gustare in maniera diretta la sua compagnia, entrare in comunione con lui e accogliere il suo disegno di amore per trasformare il mondo. L’esperienza di quell’incontro cambiò per sempre la vita di Andrea e di Giovanni. Chiunque ha seguito il loro esempio si troverà anche lui la vita cambiata.