01|05 Tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele
01|05 Tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Gv 1,43-51) - In quel tempo, Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: «Seguimi». Filippo era di Betsaida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo incontrò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». Natanaele esclamò; «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

Gesù è venuto per dare a tutti una vita piena di senso. Ma non in astratto: la vita piena di senso è quella che coinvolge l’io nel noi dell’umanità. Ovviamente questa prospettiva richiede anche lotta e rinunce, iscritte però nell’orizzonte più largo della famiglia umana che è il sogno di Dio sul mondo. Già queste prime pagine del Vangelo lo mostrano. Da quei pescatori inizia la storia di quella fraternità che Gesù ha raccolto attorno a sé e che ancora oggi continua ovunque nel mondo. Dopo l’incontro con Andrea, Giovanni e Pietro, è la volta di Filippo di Betsaida (“casa del pesce”), concittadino quindi di Andrea e Simone. Anche a lui Gesù dice: «Seguimi!». E così accade. A sua volta, Filippo racconta a Natanaele (che vuol dire “Dio ha dato”) la bellezza dell’incontro fatto: «Abbiamo trovato il Messia». Natanaele, che è tra coloro che ascoltano le Scritture, ribatte però con scetticismo: «Da Nazaret può venire qualcosa di buono?». Solo nell’incontro personale Gesù legge in profondità il suo cuore. E si lascia coinvolgere. Gesù gli promette che vedrà cose ben maggiori di quelle che ha appena viste. È l’ambizione di Gesù su quel piccolo gruppo discepoli. Per questo, più avanti, dirà a Pietro e a tutti i discepoli che lo seguono che riceveranno cento volte tanto rispetto a quello che hanno lasciato.