01|21 La chiamata dei primi discepoli
01|21 La chiamata dei primi discepoli
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Mc 1,14-20) - Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

La Parola di Dio di cui oggi si celebra la festa è veramente il «nostro pane quotidiano», come recitiamo nella preghiera del Padre nostro, nutrimento dei nostri pensieri, e luce per i nostri passi come i salmi spesso ci fanno dire. Era quel che il Concilio Vaticano II aveva auspicato: la Bibbia doveva tornare nelle mani dei fedeli, di ciascun fedele e nella propria lingua. Nella piccola chiesa di sant’Egidio i due altari – quello della Parola di Dio con le Bibbie nelle diverse lingue e quello dei poveri con le numerose croci provenienti dai luoghi di dolore – l’uno di fronte al-l’altro, ci ricordano la fedeltà a questi culti inseparabili, a questi due amori indispensabili: l’amore per la Bibbia e l’amore per i poveri. E non a caso papa Francesco, oltre alla festa della Parola di Dio, ha istituito la festa dei poveri, che si celebra alla fine dell’anno liturgico nella domenica che precede la festa di Cristo, Re dell’universo. Questa della Parola si celebra all’inizio del tempo ordinario quando la liturgia propone l’inizio della vita pubblica di Gesù con la sua predicazione. La coincidenza con la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani fa sottolineare a papa Francesco il primato della Parola di Dio nella vita cristiana. Gesù inizia la sua predicazione con le stesse parole del Battista, che era stato arrestato, e che si legavano alla lunga tradizione profetica: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». La conversione inizia quando la Parola di Dio arriva al cuore e lo cambia. E spinge chi l’ha accolta a iniziare una nuova vita. Da quel giorno, nella «Galilea delle genti» sino a oggi, la Parola di Dio ha continuato a comunicare la buona notizia del regno e a raccogliere attorno a sé uomini e donne di ogni età e cultura. E ha fatto di tutti un popolo nuovo. In quel lontano giorno sulle rive del mare di Galilea furono due coppie di fratelli, Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni, ad accogliere l’invito. E la Parola di Dio – potremmo dire – diede subito i suoi primi frutti: essi – scrive l’evangelista – «subito, lasciate le reti, la barca, il padre e lo seguirono». C’è bisogno che la Parola di Dio percorra le strade dei cuori degli uomini e delle donne di questo nostro tempo. In tanti in questo tempo fattosi difficile attendono una parola di speranza e di consolazione. Come quei quattro pescatori anche noi lasciamo subito le nostre piccole reti, i nostri piccoli pensieri e lasciamoci coinvolgere dal sogno sempre grande di Gesù che ci porta al largo per gettare le reti nel vasto mare del mondo.