01|22 Satana è perduto
01|22 Satana è perduto
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Mc 3,22-30) - In quel tempo, gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebul e scaccia i demoni per mezzo del principe dei demoni». Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: «Come può satana scacciare satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato quell’uomo forte; allora ne saccheggerà la casa. In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito immondo».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

Questo brano evangelico è preceduto da due versetti che riportano il giudizio negativo che i familiari di Gesù avevano pronunciato su di lui. Per i suoi, Gesù è uscito di senno, per gli scribi, è posseduto dal demonio. Quest’ultima accusa, ovviamente, è ben più grave della prima perché mette Gesù dalla parte del nemico di Dio. Ma quello che sia i familiari sia gli scribi non comprendono è il perché tanta gente accorre da Gesù. Ma è proprio questo che infastidisce gli scribi, i farisei e, infine, gli stessi familiari. Il bene crea sempre invidie, infrange equilibri illeciti o anche solo interroga, inquieta, chiede comunque un confronto. E i farisei di turno, o anche i familiari, non sopportano che Gesù, col suo Vangelo, rompa gli equilibri stabiliti, non accettano che la vita sfugga al loro controllo. Per questo cercano tutti i modi per screditarlo proprio davanti alla gente. Gesù, tuttavia, ribatte agli scribi con l’esempio della casa divisa in sé stessa. E invita a non confidare nelle proprie forze e a non essere più sicuri di sé, perché si rischia di sottostimare la forza del male e si soccombe a esso. Solo Gesù è capace di legare l’uomo forte (il male) e, quindi, di non lasciarsi beffare da esso. I poveri, i malati, i peccatori se ne erano resi conto e per questo lo cercavano confidando nella sua compassione e nella sua forza. È una grande lezione anche per noi tanto spesso tentati dal-l’autosufficienza e incapaci di invocare l’aiuto di Dio.