01|24 Parabola del seminatore
01|24 Parabola del seminatore
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Mc 4,1-20) - In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva. Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato». E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

L’evangelista raccoglie in questo capitolo varie parabole. È un modo tipico di come Gesù si rivolge alle folle. Il linguaggio non è astratto ma molto concreto, legato alla vita quotidiana. Tutti possono comprenderlo, ma è indispensabile un’attenzione vigile, ossia un interesse del cuore per poter cogliere in profondità la semplicità delle immagini. Quella che viene posta all’inizio è tra le più note e importanti del Vangelo. E non a caso Gesù lo fa comprendere fin dalla prima parola che pronuncia: «Ascoltate!». Sì, l’ascolto è decisivo quando si sta davanti a Gesù. L’intera parabola che Gesù narra è tutta tesa a mostrare la decisività per i discepoli di ascoltare la sua parola. Egli la considera così importante da dire ai suoi discepoli che se non la comprendono non possono capire neppure le altre. Gesù parla della seminagione della Parola di Dio nel cuore degli uomini. Quel che colpisce in questa narrazione è anzitutto la generosità del seminatore che getta il seme ovunque e in gran quantità, anche se si trova davanti terreni duri e poco accoglienti. È evidente il contrasto tra la generosità del seminatore e la mancanza di accoglienza della terra. L’insuccesso, comunque, non scoraggia il seminatore: egli continua a uscire e a seminare. I diversi campi non sono però diverse categorie di persone, ma è ciascuno di noi nei diversi momenti e modi con cui ascoltiamo il Vangelo. A volte il nostro cuore è come la strada, davvero duro e impenetrabile. Altre volte il nostro cuore è come sovrastato dalle preoccupazioni per noi stessi e, seppure ascoltiamo il Vangelo, l’agitazione lo sommerge come le spine soffocando il seme sul nascere. Altre volte siamo più attenti e pronti ad accogliere la Parola di Dio. Ed ecco allora venire i frutti di amore, di bene, di misericordia, di solidarietà. E il seme è sempre una piccola cosa, appunto come il Vangelo, e ha bisogno di essere accolto con disponibilità.