05|06 Testimonianza dello Spirito e del credente
05|06 Testimonianza dello Spirito e del credente
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Gv 15,26—16,4) - In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

Il Signore torna a rassicurare i suoi discepoli: è vero che presto si separeranno, ma non per stare più lontani. L’amore di Gesù, potremmo dire l’amore cristiano, non termina col finire della vicinanza fisica. Gesù stesso chiede ai discepoli, dopo la Pasqua, di confermarsi nella fede l’un l’altro e di testimoniare al mondo l’amore che li ha uniti a lui e che continua a guidarli sulle sue vie. L’amore che il Signore riversa nei loro cuori scende, appunto, dall’alto; non è frutto del loro sforzo; è un dono particolare di Dio, ed è un amore straordinario: si moltiplica vivendolo e si restringe sino a esaurirsi se non è praticato. Dice loro: «Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me». Lo Spirito dell’amore che viene dal Padre è trasmesso ai discepoli dal Figlio. La sua forza suscita un’amicizia e un affetto che li lega in modo stabile e forte al punto da renderli capaci di testimoniare la stessa forza dello Spirito. La testimonianza di questo amore da parte dei discepoli susciterà sempre contrapposizioni e ostilità, li avverte Gesù, da parte di chi non lo conosce. E i nemici cercheranno di mettere in pericolo la stessa vita dei discepoli. È la triste realtà delle persecuzioni che ancora oggi si abbattono sui credenti. Ma i discepoli non debbono aver paura. Il Signore non abbandona i suoi al loro destino. Certo, i discepoli hanno comunque una responsabilità grande: quella di comunicare il Vangelo dell’amore a questo nostro mondo perché si allontani dal male e dal peccato e trovi la via della salvezza.