12|18 Il figlio di Maria viene dallo Spirito Santo
12|18 Il figlio di Maria viene dallo Spirito Santo
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Mt 1,18-24) - Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

A pochi giorni dal Natale, dopo aver più volte incontrato il Battista come precursore di Gesù, ci viene incontro la figura di Giuseppe. L’evangelista ne parla poche volte. E, nel presentare come avvenne la nascita di Gesù, sembra volerne sottolineare il turbamento interiore. Parla, infatti, di Giuseppe e del suo dramma di fronte a quel che vede accadere davanti ai suoi occhi. Era già fidanzato di Maria e, secondo la tradizione ebraica, si trattava di fatto già di un matrimonio. Per questo, quando si rende conto che Maria è incinta, si sente un marito tradito e, quindi, in diritto di celebrare un divorzio ufficiale. Maria, di conseguenza, sarebbe apparsa di fatto come un’adultera e, quindi, rifiutata ed emarginata dai parenti e da tutti gli abitanti del villaggio. Era una situazione drammatica. E possiamo immaginare il turbamento di quest’uomo che si sente tradito dalla sua sposa che pure gli appariva, e a ragione, davvero straordinaria. Per questa alta considerazione che Giuseppe aveva di lei, decise di ripudiarla in segreto. Interpretava la legge in maniera più che delicata, misericordiosa. Eppure, quell’uomo giusto, se avesse attuato questo suo legittimo anzi generoso proposito, avrebbe compiuto un atto contro la “giustizia” più profonda di Dio. C’è un “oltre” di Dio in quella situazione che l’angelo rivela a Giuseppe nel sogno. Lui ascolta l’angelo, accoglie il mistero che avvolgeva Maria e accetta di coinvolgere la sua vita con quel mistero. Si lascia sottrarre dai suoi progetti personali e aderisce al sogno di Dio su Maria e sul mondo. L’angelo continua a parlargli e a rivelargli il posto che lui deve occupare in questa storia di salvezza: «Tu lo chiamerai Gesù». Giuseppe deve riconoscere e dare il nome a quel figlio. Mancano pochi giorni al Natale e Giuseppe diviene per noi l’immagine del credente. Nella sua umiltà ci indica come vivere il mistero che stiamo per celebrare: ascoltare la Parola di Dio e prepararci a prendere con noi Gesù.