02|03 Ritorno dei discepoli dalla missione
02|03 Ritorno dei discepoli dalla missione
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Mc 6,30-34) - In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

Gli Apostoli tornano da Gesù e gli raccontano quello che avevano fatto e insegnato. È bella questa immagine che dipinge la familiarità degli Apostoli con Gesù e la gioia del poter narrare a lui quanto era accaduto. La forza della parola di Gesù che cambia, guarisce, salva dal male, ha bisogno di momenti passati con Gesù, altrimenti rimane entusiasmo passeggero. Mancano talvolta le basi, i fondamenti. Manca la linfa che dà vita all’azione dei cristiani. Così si finisce per essere dominati dal momento, dalle sensazioni, dal successo o dall’insuccesso. Ci si esalta e poi ci si deprime o ci si scoraggia. Per questo Gesù non si accontenta che le cose siano andate bene e dice ai discepoli: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Quel riposo è il riposo dell’ascolto e della preghiera. «Venite in disparte» è l’invito quotidiano di Gesù a stare con lui. Quando Gesù “costituisce” i Dodici, il gruppo degli Apostoli, si dice che per prima cosa dovevano «stare con lui». Stare con Gesù è il primo compito di chiunque è chiamato a essere suo discepolo. Ogni iniziativa, anche se bella, che non ha fondamento nell’ascolto e nella preghiera, non porterà con sé la forza che viene dal-l’essere con Gesù. Per questo bisogna chiedersi quanto tempo delle nostre giornate passiamo con il Signore, nella preghiera, nella meditazione della Parola di Dio, davanti al-l’Eucaristia. La Chiesa ci offre tanti modi per “stare con Gesù”. Solo coloro che stanno con lui avranno il pane necessario per sfamare la moltitudine dei bisognosi del nostro mondo, altrimenti rimarranno impotenti e senza risposte.