02|15 Chi perderà la propria vita per me, la salverà
02|15 Chi perderà la propria vita per me, la salverà
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Lc 9,22-25) - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

 

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

 

Il brano del Vangelo di Luca ci mette sulla strada di questo tempo quaresimale che ci richiama a riflettere sulla responsabilità che ciascuno di noi ha davanti alla scelta che il Vangelo ci chiede di compiere per la nostra vita: «Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà». Tutti siamo spinti a pensare a noi stessi e al nostro benessere. A farci guidare da quell’istinto malvagio radicato nel nostro cuore che spinge ad amare solo noi stessi e, quindi a disinteressarci per gli altri, e spesso persino ad essere ostili e violenti, soprattutto se sentiamo gli altri possibili rivali o, peggio, nemici. Seguendo questa logica, avverte Gesù, perdiamo tutto. L’amore solo per se stessi porta inesorabilmente a perdere la pace e anche la vita. Al contrario, chi spende la propria vita, il proprio tempo, le proprie energie, le proprie ricchezze, per edificare un mondo più giusto, costui guadagna davanti a Dio. E guadagna per sé e per gli altri. E Gesù prosegue avvertendo: «Quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?». La sete del guadagno è diventata una febbre continua che porta verso la rovina. Quante vite sono sacrificate sull’altare del guadagno! Quante famiglie, quante amicizie, quanti legami vengono bruciati per dare il primato agli interessi individuali! Gesù insegna un’altra via. E lo fa sia a parole che con l’esempio concreto. Si dirige verso Gerusalemme per dare la sua vita per noi, per salvarci dal male, anche se questa scelta comporta sofferenza e persino la morte. Ma “il terzo giorno” Gesù risorgerà. E inizierà il regno nuovo dell’amore. Gesù non è un Messia che agisce con la potenza e la forza che gli uomini vorrebbero. La sua forza è quella dell’amore che non conosce limiti. Un amore che lo porta a dare la sua vita per il riscatto di tutti. Rivolto a tutti coloro che lo seguono, Gesù spiega le esigenze della sequela del Vangelo: allontanarsi dal proprio egoismo, rinunciare all’amore solo per se stessi, abbandonare le abitudini egocentriche di sempre e assumere lo stesso stile di vita di Gesù stesso, appunto, vivere per il Vangelo e per i poveri. È il senso dell’esortazione rivolta a tutti: rinnegare se stessi e prendere la propria croce. Questa via è quella del vero guadagno. Chi vuole conservare la propria vita, ossia le proprie abitudini, le proprie tradizioni egocentriche, perderà la vita. Al contrario chi si appassiona per il Vangelo e per i poveri ritroverà la vita arricchita e salva.