Vangelo (Lc 14,12-14) - In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia
Gesù rovescia completamente le regole abituali di comportamento del mondo. Alla cura meticolosa con cui si scelgono gli invitati di riguardo, egli contrappone la larghezza e la generosità nel chiamare coloro che non possono ricambiare. Ed elenca poveri, ciechi, storpi e zoppi. Tutti costoro, che sono esclusi dalla vita ordinaria, vengono invece scelti da Gesù perché partecipino al banchetto che si deve preparare. È una concezione nuova dei rapporti tra gli uomini che Gesù stesso vive per primo: le nostre relazioni vanno fondate non sulla reciprocità ma sulla gratuità, sull’amore unilaterale, appunto, com’è l’amore di Dio che abbraccia tutti ma a partire dai poveri. E la felicità, contrariamente a quanto si pensa ordinariamente, sta proprio nell’allargare il banchetto della vita a tutti gli esclusi, senza pretendere da loro una ricompensa. La ricompensa vera, infatti, è poter lavorare nel campo dell’amore, della fraternità e della solidarietà. Peraltro, solo in questa prospettiva si costruisce un mondo su basi solide e pacifiche. Al contrario, l’allargarsi della distanza tra chi sta alla tavola della vita e chi ne è escluso, come purtroppo sta avvenendo ancora oggi nel mondo, mina alle radici la pace tra i popoli. Il messaggio del Vangelo è esattamente il contrario: il primato della gratuità, come Gesù stesso ha vissuto e proclamato, resta uno dei compiti più urgenti che i cristiani debbono testimoniare davanti agli uomini. È una dimensione che appare difficile da vivere, ma è l’unica prospettiva che protegge il mondo, nell’attuale difficile momento storico, dal cadere nel baratro della violenza. Chi comprende e vive questa dimensione dell’amore è beato oggi e riceverà domani «la ricompensa nella risurrezione dei giusti».