11|15 Il giorno del Figlio dell’uomo
11|15 Il giorno del Figlio dell’uomo
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Lc 17,26-37) - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. »In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata». Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

Gesù mette in guardia i discepoli perché «in quel giorno» e «in quella notte» bisogna essere vigilanti. E la vigilanza comporta la libertà dall’attaccamento alle cose e alle proprie tradizioni. Sì, il distacco dal mondo, dalle cose, dai possedimenti, piccoli o grandi non importa, insomma dalla “roba”, è una condizione determinante per accogliere nel cuore il regno di Dio che viene. E il distacco deve avvenire anche per quel che riteniamo il nostro bene supremo: la vita, che in verità spesso sprechiamo o buttiamo via. Gesù chiarisce bene la via della salvezza o, se si vuole, il modo di intendere il senso della nostra esistenza: «Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva». Cosa vuol dire? L’evangelista Luca ha già riportato in precedenza queste parole con l’aggiunta «per causa mia». Quel che Gesù chiede al discepolo è di spendere la vita, tutta la vita, per servire il Vangelo, per seguire Gesù e prendere parte al suo disegno di amore. È così che la possiamo conservare viva, anzi farla cresce-re. Se restiamo con il Signore, raccoglieremo con lui i frutti del regno. Colui, invece, che resta solo con sé stesso, ossia che spende la propria vita solo per sé, disperde e non raccoglie nulla. Quando arriverà il giorno stabilito – riprende a dire Gesù – non conterà.