11|22 Gesù purifica il tempio
11|22 Gesù purifica il tempio
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Lc 19,45-48) - In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: «La mia casa sarà casa di preghiera». Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

Gesù, entrato nella città santa, si diresse verso il tempio. In quelle mura vi era il cuore di Gerusalemme, il luogo della presenza di Dio, in cui la fede e la storia di Israele trovavano il compimento. Ma ecco che lo spirito del mondo, con gli interessi per il guadagno e la ricchezza materiale, aveva invaso anche quello spazio dedicato a Dio e alla preghiera. Davvero quella casa era stata trasformata in un mercato, ricettacolo di affari e di compravendita. Si potrebbe dire che il tempio era divenuto l’emblema della condizione del mondo: un luogo anch’esso schiavo del materialismo, di una vita intesa come mercato, come scambio di merci. Per molti, anche oggi, quel che conta nella vita è comprare e vendere, acquistare e consumare. E nulla più. La dimensione della gratuità nella vita sembra scomparsa, anzi positivamente bandita. La legge del mercato è divenuta la nuova religione, con i suoi templi, i suoi riti, i suoi altari su cui sacrificare tutto. Gesù, adirato di fronte a questo spettacolo meschino oltre che scandaloso, scaccia i venditori gridando: «La mia casa sarà casa di preghiera». L’unico rapporto vero, l’unico che ha cittadinanza piena nella vita, è l’amore gratuito per Dio e per i fratelli che diventa uno spazio per la presenza reale di Dio in ogni città. Lo spazio per Dio va fatto nel cuore. Gesù caccia i venditori dal tempio e scaccia anche quello spirito materialista presente nei nostri cuori. E ci annuncia nuovamente il Vangelo. Scrive l’evangelista che da quel momento Gesù resta nel tempio e si mette ad annunciare ogni giorno il Vangelo. Quel luogo – e ci auguriamo sia così anche per il nostro cuore – torna a essere il santuario della misericordia e dell’amore.