12|11 Oggi abbiamo visto cose prodigiose
12|11 Oggi abbiamo visto cose prodigiose
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Lc 5,17-26) - Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire «Ti sono perdonati i tuoi peccati», oppure dire «Alzati e cammina»? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te disse al paralitico : alzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

Luca racconta questo miracolo avvenuto alla presenza, per la prima volta, dei farisei e dei maestri della legge. L’evangelista Luca sottolinea la creatività dell’amore di quegli amici del paralitico che a tutti i costi volevano portare il paralitico davanti a Gesù. In effetti, potremmo dire che questo miracolo si realizza per la loro fede, una fede fatta, appunto, di amore, di tenacia, di perseveranza. Avevano compreso che l’amico malato doveva incontrare personalmente il giovane profeta di Nazaret. Vedendo la calca della folla davanti alla porta, scoperchiano il tetto e lo depongono davanti a Gesù. Quanto dobbiamo imparare da questo atteggiamento! Spesso l’amicizia tra noi è superficiale, sentimentale, rassegnata. È facile dire non si può fare nulla. E dimenticarci gli uni degli altri. L’esempio degli amici di quel paralitico ci esorta a riscoprire l’attenzione appassionata verso gli altri, soprattutto di chi è malato, povero o indifeso. Nella narrazione di Luca è evidente la preoccupazione per il malato da parte degli amici. Essi portano quell’amico al centro della stanza perché stia al centro dell’attenzione. Gesù, in effetti, si preoccupa a tal punto del paralitico da andare ben oltre le attese di quegli amici e dei presenti. Rivolgendosi al paralitico gli dice: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». Gesù vede anche il cuore del paralitico e il suo bisogno di essere amato e perdonato. Gli dona la salute piena, quella del corpo e quella del cuore.