10|12 Beatitudine della Parola
10|12 Beatitudine della Parola
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Lc 11,27-28) - In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

Lo stupore per la predicazione di Gesù fece esclamare a una donna che stava tra la folla: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». È un brevissimo passaggio del Vangelo di Luca. Ma, nella sua immediatezza, delinea qual è la dimensione centrale nella vita del credente. Quella donna che tra la folla lodò Maria voleva esprimere ammirazione per Gesù. Tuttavia, diede anche voce al modo di pensare mondano secondo il quale tutto accade naturalmente. È una tentazione che si insinua con grande facilità anche tra noi: è facile credere che tutto dipenda dal carattere, dalle condizioni sociali, insomma dalla propria natura, dalle proprie capacità, dai mezzi che si hanno a disposizione. Non è così. E Gesù corregge quella donna. La vera bea-titudine – afferma Gesù – non sta nel lasciarsi guidare dalla spontaneità, dagli istinti, dalle inclinazioni naturali o dal carattere che uno possiede, bensì dalla capacità di ascolto della Parola di Dio. Per questo ribatte: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano!». Ascoltare e vivere la parola ci rende figli di Dio e fratelli tra noi, anzi fratelli di tutti gli uomini e le donne: fratelli universali, come amava dire Charles de Foucauld.